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Quali sono le cause degli aborti spontanei ricorrenti? Le stime dicono che circa il 15% delle gravidanze si conclude con un aborto spontaneo. Se l’aborto è precoce, ovvero avviene prima della decima settimana, può essere difficile risalire ai motivi.
All’origine della poliabortività
Si parla di aborto ricorrente (o poliabortività) quando si verificano 3 o più aborti consecutivi entro le 20-24 settimane di gestazione. Secondo le stime, è una condizione che interessa circa l’1-2% delle donne. Può essere riconducibile a malformazioni anatomiche congenite o acquisite, disfunzioni tiroidee (ipo e ipertiroidismo, tiroidite di Hashimoto), insufficienza luteinica (ridotta produzione di progesterone) o sindrome dell’ovaio policistico.
Ovaio policistico e celiachia
Quest’ultimo è un disturbo caratterizzato dalla presenza di ovaie ingrandite e micropolicistiche: in sua presenza, circa 4 gravidanze su 10 si concludono con un aborto spontaneo. Anche la celiachia, se non diagnosticata e trattata, può causare aborti ripetuti: si calcola che le donne celiache non riconosciute hanno un rischio 10 volte più alto, rispetto alle altre future mamme, di non portare a termine la gravidanza.
Stress ed età materna
Ma è il fattore età la prima vera causa di aborto ricorrente spontaneo, perché dopo i 30 anni aumentano le patologie cromosomiche che possono causare un’interruzione spontanea di gravidanza. E lo stress? A questo proposito, per capire quali sono le cause degli aborti spontanei ricorrenti, uno studio inglese condotto su 864 donne in gravidanza ha dimostrato che elevati livelli di cortisolo ostacolano la sintesi del progesterone. Lo stress “blocca” l’ovulazione e può interferire con l’impianto dell’embrione.
Che cosa si può fare
Una volta comprese quali sono le cause degli aborti spontanei ricorrenti, è possibile prevenirli? In parte sì. Gli esperti raccomandano di non ritardare troppo il momento di pianificare la gravidanza, allentare i ritmi quotidiani e tenere lontano lo stress quando si cerca di concepire, curare l’alimentazione, soprattutto in caso di sindrome dell’ovaio policistico (si associa spesso a resistenza insulinica, che interferisce con la fertilità), tenere sotto controllo il peso (il sovrappeso ha diverse responsabilità). Fondamentale anche appurare, con opportuni esami, se si soffre di una patologia tiroidea.