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Graffiare delicatamente la mucosa uterina prima della fecondazione in vitro aumenta significativamente le probabilità di rimanere incinta. È quanto emerge da un nuovo studio scientifico portato avanti da medici e ricercatori dell’Università di Ankara (Turchia), e presentato durante l’incontro dell’American Society for Reproductive Medicine che si è svolto a Honululu.
Un aiuto per la fecondazione in vitro
La fecondazione in vitro è una tecnica di laboratorio attraverso la quale è possibile rimanere incinta fecondando, dall’esterno dell’utero, un ovulo con uno spermatozoo: conosciuta anche come Fivet, questo tipo di fecondazione assistita è una delle più richieste al giorno d’oggi in molti Paesi, soprattutto per fare fronte ai problemi di infertilità maschile che possono rendere problematico rimanere incinta in maniera naturale.
In che cosa consiste
La nuova tecnica , chiamata “scratch endometriale”, consiste nell’uso di una sorta di piccolo catetere per mezzo del quale si effettuano dei graffi sul rivestimento dell’utero: in questo modo, almeno secondo quanto è dichiarato dai medici che hanno portato avanti lo studio, sarà possibile dare all’embrione una maggiore probabilità di annidarsi nei solchi, anche grazie alla maggiore viscosità del grembo, ottenuta proprio per mezzo dei graffi e del rilascio di ormoni.
Risultati incoraggianti
I risultati della ricerca, che ha coinvolto 114 donne di età inferiore ai 40 anni che avevano tentato la fecondazione in vitro senza successo per almeno due volte, sono stati piuttosto incoraggianti: infatti, il 38% delle donne in questione ha ottenuto una gravidanza dopo essersi sottoposta a questa tecnica, contro il 20 per cento delle donne sottoposte soltanto alla tradizionale fecondazione in vitro. Per Charles Kingsland dell’Hewitt Fertility Centre del Liverpool Women’s Hospital, i dati sulla tecnica sono “davvero molto incoraggianti”, ma occorrono ancora ulteriori studi prima di consigliarla a tutte le donne che effettuano la fecondazione in vitro.