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Recenti studi hanno dimostrato che esiste un legame tra una ridotta abilità motoria del bambino e genitori obesi. Infatti, l’obesità dei futuri genitori va a incidere sullo sviluppo fisico e cognitivo del bambino, rallentandolo. In tal senso, il legame tra abilità motoria del bambino e obesità dei futuri genitori è trasversale: ovvero, dipende in egual modo dalla mamma e dal papà.
Più lenti nei movimenti fini
Ad analizzare questo legame è uno studio dei National Institutes of Health, pubblicato sulla rivista Pediatrics. A essere osservate sono state circa 5.000 donne quattro mesi dopo il parto e i figli delle stesse nei loro primi tre anni di vita. Ebbene i figli di mamme obese hanno mostrato il 70% in più di probabilità di non riuscire a superare alcune prove di abilità motoria (per esempio, controllo dei movimenti fini delle mani e delle dita).
E nelle competenze sociali
Ma non solo, chi aveva anche un padre obeso mostrava una più altra probabilità di fallire nei test riguardanti le competenze sociali, cioè la capacità di relazionarsi e vivere con i coetanei, e, in caso di genitori fortemente obesi, persino nel problem solving, la risoluzione dei problemi.
Aumenta l’infiammazione?
In questo senso, dunque, sia il futuro padre sia la futura madre sono rilevanti indicatori di come sarà l’abilità motoria e cognitiva del bambino nei primi anni di vita. Come questo accada non è ancora stato completamente chiarito dallo studio: l’obesità in gravidanza promuove un generale stato infiammatorio che avrebbe ripercussioni negative sullo sviluppo del bambino in utero.
Intervenire subito
Per questi motivi, è fondamentale intervenire su alimentazione e stile di vita dei futuri genitori ancora prima del concepimento, ovvero quando si programma una gravidanza.