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Il sesso del feto si determina al momento del concepimento, quando avviene la fecondazione dell’ovulo femminile da parte dello spermatozoo maschile. A “decidere” se sarà concepito un maschietto o una femminuccia è il papà, in quanto è il tipo di cromosoma dello spermatozoo a determinare il sesso del feto.
Sia la cellula sessuale femminile sia quella maschile sono dotate, infatti, di 23 cromosomi che, unendosi, formano il Dna (cioè il patrimonio genetico) del bimbo e ne stabiliscono non solo i caratteri (come altezza, forma del viso, colore degli occhi), ma anche il sesso. Molto discussa è invece la questione relativa al fatto se si possa influenzare o meno il sesso del feto attraverso una dieta particolare.
Se il cromosoma è X o Y
Il sesso del feto, in particolare, è determinato dallo spermatozoo che può essere portatore sia del cromosoma X (sesso femminile) sia di quello Y (sesso maschile), mentre la cellula uovo possiede solo il cromosoma X. E dunque, nascerà una femmina se l’ovulo viene fecondato da uno spermatozoo portatore del cromosoma X (perché si determina la coppia XX), mentre nascerà un maschietto se l’ovulo viene fecondato da uno spermatozoo Y (in quanto si determina la coppia XY).
Da cosa dipende se un figlio nasce maschio o femmina
Nelle fasi iniziali di formazione del bambino allo stato di embrione non sono riconoscibili differenze tra i due sessi. Per sapere quando si forma il sesso del feto dobbiamo aspettare la 7ª settimana, quando l’embrione si inizia a sviluppare in senso femminile e continua questo tipo di sviluppo se possiede cromosomi sessuali XX. Quando invece un embrione ha cromosomi sessuali XY, dopo la 10ª settimana, si comincia a differenziare il testicolo.
Quando si formano i genitali nel feto?
A questo punto, il testicolo inizia a produrre due sostanze, un ormone detto testosterone e una proteina detta Mif. Il testosterone, per la gravidanza di un maschio, induce la crescita di strutture da cui deriveranno i genitali interni maschili e la mascolinizzazione dei genitali esterni. Il Mif causa invece la regressione delle strutture che si sarebbero dovute differenziare in senso femminile, i dotti di Muller. Questo processo in senso maschile è guidato dall’informazione data da un gene localizzato sul cromosoma Y (e non presente sul cromosoma X), chiamato SRY.
Nella gravidanza di una femmina, in assenza del cromosoma Y, la gonade primitiva si trasforma in ovaio, e i dotti di Muller, che in questo caso non regrediscono come nei maschi, si sviluppano in genitali interni femminili, così come anche i genitali esterni assumono una conformazione femminile. La differenziazione degli apparati genitali maschile e femminile si completa intorno alla 12ª settimana di gravidanza. A partire da questo momento, attraverso l’esecuzione di esami specifici come la villocentesi, l’amniocentesi e l’ecografia sarà possibile sapere se nascerà un maschietto o una femminuccia.