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Avere uno stile di vita poco sano non nuoce solo alla propria salute. Rischia di compromettere anche quella di un eventuale bebè. Già, perché attraverso il Dna non si trasmetterebbero solo il colore degli occhi, la predisposizione a determinate malattie o l’indole caratteriale, ma anche la tendenza alle cattive abitudini. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunto un recente studio condotto da un team di ricercatori australiani, dell’Università di Adelaide, pubblicato sulla rivista Science.
I futuri genitori hanno una grandissima responsabilità
Gli autori hanno analizzato tutte le ricerche presenti in letteratura sull’argomento per capire se il Dna memorizza anche comportamenti e atteggiamenti. Hanno così scoperto che effettivamente con i geni si possono trasmettere determinate abitudini. Indipendentemente da quando sono state compiute. Per questo i futuri genitori hanno una grandissima responsabilità ancor prima di procreare.
Bisogna fare attenzione anche da giovani
Costumi poco salutari, come abuso di alcol, fumo di sigaretta, mancanza di attività fisica, dieta sregolata vengono impressi nel Dna in qualunque epoca della vita. Questo significa che se mamma e papà hanno seguito uno stile di vita poco regolare in gioventù e poi l’hanno corretto potrebbero comunque influenzare la salute dei figli. “Vi sono prove inconfutabili che spermatozoi e ovuli, oltre ai geni, trasmettano le memorie genetiche delle cattive abitudini, come bere, fumare, mangiare male o in maniera sregolata, anche se queste risalgono a diverso tempo prima” hanno spiegato gli autori.
In gravidanza si possono influenzare molti aspetti
In effetti, negli ultimi anni sono state condotte varie ricerche che hanno dimostrato come il comportamento dei genitori possa riflettersi sul benessere del bebè. Fino a ora, però, ci si era concentrati soprattutto sui comportamenti tenuti appena prima o durante la gravidanza. Si è visto, infatti, che alcuni interferenti, penetrando nel grembo materno, alterano i meccanismi biochimici del Dna fetale. In pratica, pur non modificando il patrimonio genetico del bebè, possono condizionarlo nell’espressione dei geni. Per esempio, si è visto che la dieta seguita dalla madre durante la gestazione e l’allattamento ha un ruolo importante: se è equilibrata e ricca di carboidrati, i figli hanno un minor rischio di diventare obesi o sovrappesi in età infantile e adulta. Al contrario, se la donna mangia in modo insufficiente nei nove mesi e nel periodo dell’allattamento, i figli hanno una probabilità maggiore di accumulare peso.
La salute del bebè parte da mamma e papà
Secondo questo studio, però, la salute di un neonato dipende da quanto fanno i genitori assai prima del concepimento. “Prima si pensava che questo non importasse, perché una nascita rappresenta un nuovo inizio. La realtà è che un figlio non comincia dal nulla: porta già con sé il retaggio dello stile di vita dei genitori che può modellare lo sviluppo del feto e del neonato” hanno concluso gli esperti.