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Il dato è allarmante e, forse, inaspettato: una coppia su cinque in Italia non riesce ad avere figli. E, per questa ragione, si è pensato a un vero e proprio “piano fertilità”, che abbia il ruolo di informare le coppie in merito alle probabili cause di infertilità. In questo modo, attraverso l’informazione capillare, si mira ad avere diagnosi più precoci e la risoluzione, ove possibile, del problema.
Informazione, prima di tutto
Spesso, il problema infertilità sorge solo nel momento stesso in cui si decide di procreare. Invece, è bene pensare prima a come preservare la propria fertilità attraverso uno stile di vita sano, controlli e condivisione delle informazioni. Tutto ciò è necessario, proprio perché la fertilità è da considerare come una sorta di bene comune, nonché una risorsa per tutta la società.
Cos’è il piano della fertilità
Il Piano nazionale della fertilità è stato presentato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, insieme al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e al presidente dell’Anci, Piero Fassino. Prevede persino un vero e proprio Fertility Day, celebrativo e informativo, in cui poter mettere a frutto le informazioni ottenute con il “Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità” .Da quest’ultima fonte, infatti, è stata rilevata l’alta percentuale di coppie infertili, collegata con la reale possibilità che l’Italia diventi un “paese per vecchi”.
Il ruolo della diagnosi precoce
Oltre alle variabili socio-economiche e alle mutate condizioni lavorative (che portano a posticipare sempre più la maternità e la paternità) , l’infertilità può essere determinata anche da numerose patologie protratte nel tempo senza essere curate. Da qui, il ruolo fondamentale della diagnosi precoce e gli screening, dunque dell’informazione capillare.