Inquinamento e infertilità: legame confermato

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 26/10/2018 Aggiornato il 26/10/2018

Le istituzioni confermano il legame scientifico tra inquinamento atmosferico e infertilità, sia maschile che femminile. Importante la prevenzione.

Inquinamento e infertilità: legame confermato

Arriva un’altra conferma sul legame tra inquinamento e fertilità, sia maschile che femminile. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, lo smog presente nell’ambiente e l’esposizione ad agenti chimici nocivi di vario tipo influiscono negativamente sulla dimensione, la motilità e il numero degli spermatozoi degli uomini europei.

Smog nemico della fertilità

Per gli operai delle acciaierie e gli uomini che vivono in un’area con elevata percentuale di inquinamento, riportano autori italiani, la percentuale media di frammentazione del Dna dello sperma è superiore al 30%. Ad aumentare questi rischi, diversi tipi di sostanze come gli iperfluorati, usati in svariati prodotti di consumo, gli ftalati, presenti nei giocattoli, i parabeni, impiegati in cosmetici, profumi e detergenti, e il bisfenolo A, utilizzato per la produzione di plastiche.

Gli inquinanti più a rischio

Poi ci sono i fumi tossici (diossina) derivanti dagli incendi di materiale plastico e dai rifiuti che intossicano il territorio. Se una donna in gravidanza viene in contatto con questi agenti inquinanti di vario genere, il feto può andare incontro a mutazioni epigenetiche dagli effetti irreversibili. I risultati dello studio sono usciti sulla rivista Environmental Toxicology and Pharmacology.

Come si può agire

Per combattere gli effetti dell’inquinamento sull’infertilità uomini e donne dovrebbero dunque limitare il più possibile l’impiego di prodotti contenenti agenti inquinanti e l’esposizione all’aria inquinata delle grandi città. Inoltre devono mettere in pratica tutte le regole raccomandate dagli esperti per il mantenimento di una buona fertilità, come un’alimentazione corretta, l’abolizione del fumo, la riduzione di alcol.

I dati dell’Istituto superiore di sanità

I dati del Registro nazionale sulla Procreazione medicalmente assistita dell’Istituto superiore di sanità riportano, tra le coppie che si rivolgono alle strutture dedicate, una percentuale di infertilità maschile del 29,3%, con un numero di gameti dimezzato rispetto al passato. Viene altresì spesso riscontrato che spesso si tratta di uomini giovani, ma esposti a fattori di rischio come uno stile di vita non sano o, appunto, il contatto prolungato con sostanze dannose per la fertilità.

 
 
 

Lo sapevi che?

A nuocere sulla qualità degli spermatozoi ci sono spesso le condizioni lavorative che espongono a radiazioni, sostanze tossiche o microtraumi.

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

L’influenza è pericolosa in gravidanza? Meglio fare il vaccino?

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato alle donne che aspettano un bambino, perché contrarre l'influenza in gravidanza può esporre a gravi rischi.   »

Incinta subito dopo un aborto spontaneo, ma l’embrione ha il battito lento

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il fatto di rimanere incinta subito dopo aver subito un'interruzione spontanea della gravidanza esprime un'ottima fertilità di coppia, tuttavia non garantisce che tutto vada a buon fine.   »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Benzodiazepine assunte per dormire nella 30ma settimana di gravidanza

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Le benzodiazepine sarebbero proprio da evitare in gravidanza in quanto tendono a dare dipendenza farmacologica e crisi di astinenza sia alla mamma che al nascituro. Esiste a un farmaco migliore che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine (quindi in modo analogo a Lorazepam) senza però dare...  »

Fai la tua domanda agli specialisti