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Secondo gli ultimi dati, non meno di 15 coppie su 100 e non meno di 7 uomini su 100 hanno problemi di concepimento: complessivamente, dunque, circa il 50% dei casi di sterilità sono di pertinenza, esclusiva o meno, dell’uomo. Ma in futuro superare l’infertilità maschile potrebbe essere più facile. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori inglesi e giapponesi, rispettivamente del Francis Crick Institute di Londra e della Kyoto University, ha, infatti, dimostrato l’efficacia di un nuovo trattamento a base di cellule staminali prelevate dall’orecchio per aumentare la fertilità maschile. L’esperimento per ora è stato condotto sui topi.
Simulata la sindrome di Klinefelter
La ricerca ha riguardato alcuni topi di laboratorio che sono stati modificati geneticamente in modo da sviluppare una malattia equiparabile alla sindrome di Klinefelter umana. Si tratta di una condizione genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma sessuale X in più nei soggetti di sesso maschile. Costituisce una delle cause più frequenti di infertilità maschile: infatti, impedisce la formazione di cellule riproduttive mature.
Staminali dall’orecchio
Per prima cosa, gli autori hanno prelevato delle piccole porzioni di tessuto connettivo dall’orecchio dei topi. Quindi, hanno isolato i fibroblasti, le cellule che conferiscono sostegno ed elasticità ai tessuti stessi, e li hanno coltivati in laboratorio. Successivamente, grazie a tecniche all’avanguardia, li hanno trasformati in cellule staminali. Durante questo passaggio, si è visto che molte cellule perdevano il loro cromosoma in eccesso. Gli studiosi hanno quindi utilizzato solo queste cellule e, attraverso specifici segnali chimici, hanno fatto in modo che si differenziassero e trasformassero in precursori degli spermatozoi. Infine, hanno trasferito queste cellule nei testicoli del topo, osservando che attecchivano e crescevano, diventando cellule spermatiche mature. Hanno, dunque, tentato un ultimo step: le hanno prelevate e impiegate per effettuare cicli di fecondazione assistita, ottenendo topolini con un patrimonio genetico normale.
Presto per un test sull’uomo
I risultati sono molto incoraggianti, ma saranno necessari ulteriori studi per verificare se la stessa procedura possa essere utilizzata anche per l’ infertilità maschile. “Il nostro approccio ha permesso di ottenere una prole da topi sterili XXY e XYY. Sarà interessante capire se lo stesso sistema potrà essere utilizzato come trattamento anti-infertilità per gli uomini con tre cromosomi sessuali” hanno spiegato gli autori.