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Oggi l’infertilità maschile non rappresenta necessariamente un ostacolo al concepimento. In molti casi, ricorrendo alle tecniche di fecondazione assistita, è comunque possibile avere un bambino. Sapere in anticipo se si hanno buone chance di successo, però, non è possibile. In futuro potrebbe essere tutto più facile. Nel giro di uno-due anni, infatti, potrebbe essere disponibile un nuovo test non invasivo che permetterà di stabilire se un uomo sterile possa avere figli.
Un problema molto diffuso
Nel 50% dei casi, le difficoltà di concepimento di una coppia dipendono dall’infertilità maschile. L’uomo è definito infertile quando presenta anomalie nella forma, vitalità e motilità degli spermatozoi, oltre che nella viscosità dello sperma. Anche un basso numero di cellule riproduttive può essere causa di sterilità. In alcuni uomini il numero di spermatozoi nell’eiaculato risulta addirittura pari a zero.
Ora bisogna ricorrere alla biopsia testicolare
Un uomo che non presenta spermatozoi nel seme ha comunque alcune possibilità di avere dei figli propri. Deve, però, ricorrere alla biopsia testicolare e poi alla procreazione assistita. In pratica, si entra nei testicoli per prelevare gli spermatozoi eventualmente presenti, che poi vengono impiegati per la fecondazione in provetta. Se la biopsia rivela che non ci sono spermatozoi, ovviamente, non si può procedere oltre. In questo caso, l’uomo si sarà sottoposto all’intervento inutilmente: questo tipo di infertilità maschile non può essere “aggirata” in alcun modo.
Il nuovo esame
In futuro potrebbe essere possibile scoprire in anticipo se ci sono cellule riproduttive nei testicoli. In che modo? Grazie a un test non invasivo creato da un gruppo di ricercatori canadesi, del Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute del Mount Sinai Hospital di Toronto. Gli studiosi hanno scoperto che semplicemente analizzando il liquido seminale si può scoprire se l’uomo potrà avere un figlio. Solo quando nell’eiaculato sono presenti due biomarcatori, le proteine “ECM1” e “TEX101”, è probabile che i testicoli contengano spermatozoi. Se nell’eiaculato non c’è traccia di queste proteine non ha alcun senso procedere con la biopsia. Al momento il test è in fase di sperimentazione. Si ipotizza, però, che potrebbe essere disponibile a breve.