Infertilità di coppia: cause e gli esami da fare

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 30/09/2024 Aggiornato il 30/09/2024

Non è detto che essere in salute, desiderarsi e avere il ciclo regolare siano garanzia di fertilità. Vediamo quali sono i controlli che aiutano nella salute riproduttiva.

Concepimento e infertitlità sono problemi che riguardano un numero sempre ipù crescente di coppie. Ecco come porvi rimedio

Si parla di infertilità di coppia  quando la gravidanza non arriva dopo un anno di rapporti sessuali senza uso di contraccettivi. Nel nostro Paese, secondo stime recenti, concepimento e infertilità riguardano circa il 15% del totale, quindi oltre una coppia su dieci. Le cause sono tante e svariate: problemi fisici, infezioni, peso inferiore o superiore alla norma.

capacità di concepire.

Infertilità femminile

A volte l’infertilità di coppia può dipendere da alcuni problemi della donna, come:

  • Età avanzata: ogni donna alla nascita possiede una riserva ovarica (ossia un certo numero di ovociti) già prestabiliti che non si rinnovano. Ogni mese circa, con il flusso mestruale, il numero delle cellule uovo si riduce e anche la loro qualità. Per questo le possibilità di una gravidanza diminuiscono. Una donna a 30 anni è meno fertile di quando ne aveva 20, poi dopo i 40 anni la capacità di concepire si riduce ed è pari quasi a zero verso la menopausa.
  • Problemi delle ovaie: le cisti ovariche sono formazioni presenti sulla periferia delle ovaie, originate da follicoli ovarici che hanno liberato la cellula uovo. Le cisti, che possono essere molto numerose, producono ormoni maschili, i quali interferiscono con la fertilità della donna.
  • Endometriosi: è una malattia che consiste nella presenza di zone di endometrio (il tessuto che riveste l’utero) al di fuori dell’utero stesso: generalmente in tube, ovaie, vagina, retto. Spesso queste si manifestano sotto forma di cisti, il più delle volte emorragiche. Questa malattia ostacola la fecondazione e l’attecchimento dell’ovocita nell’utero, rendendo difficoltoso o del tutto impossibile l’inizio di una gravidanza. Altri sintomi sono mestruazioni abbondanti e dolorose.
  • Peso in eccesso o troppo scarso: concepimento e infertilità sono spesso legati al peso. Spesso una donna in sovrappeso ha problemi di eccesso di insulina nel sangue. Si tratta di una condizione chiamata iperinsulinemia, della quale soffrono anche le donne che, pur non avendo chili di troppo, hanno cisti ovariche. L’insulina stimola la produzione di ormoni androgeni, che causa irregolarità nel ciclo mestruale, riducendo anche la fertilità. Possono essere presenti altre manifestazioni come perdita di capelli, acne, comparsa di peli sul viso.
  • Malattie sessualmente trasmesse: alcune infezioni come sifilide, clamidia e altre sono pericolose per la fertilità femminile. Infatti causano infiammazioni alle tube e ad altre strutture dell’apparato sessuale, che possono dare il via ad aderenze, che impediscono il passaggio degli ovociti.
  • Abitudini scorrette: assunzione di alcolici, fumo, alimentazione inadeguata possono, in modi diversi, influenzare la fertilità femminile impedendo l’avvio della gravidanza.

Concepimento e infertilità maschile

Problemi di concepimento e infertilità possono riguardare lui. Anche l’uomo, infatti, può avere problemi che portano alla comparsa di situazioni di infertilità di coppia. La differenza è che, per ragioni spesso culturali, l’uomo non si sottopone regolarmente a controlli andrologici https://www.aosp.bo.it/it/content/visita-andrologica. Visite dallo specialista permetterebbero di individuare problemi che potrebbero essere curati per tempo. Ecco i più frequenti.

  • Varicocele: si tratta della dilatazione delle vene dello scroto, il sacchetto che contiene i testicoli. Questa condizione provoca l’aumento della temperatura all’interno dei testicoli stessi, con danni alla produzione degli spermatozoi.
  • Problemi ai testicoli: traumi ricevuti nella zona dei testicoli, discesa mancata dei testicoli nel sacco scrotale possono essere collegati a una riduzione della capacità di produrre spermatozoi maturi e sani.
  • Assunzione scorretta di sostanze: l’uso di steroidi anabolizzanti e testosterone, che può essere frequente tra coloro che praticano culturismo e palestra ad alti livelli può interferire con la salute e la motilità degli spermatozoi. Altri farmaci pericolosi per la fertilità maschile sono i cortisonici, lo spironolattone, alcuni ormoni, soprattutto se presi senza controllo medico.
  • Problemi ormonali: disfunzioni ormonali, legate alla funzionalità della tiroide, ma non solo, possono causare anche nell’uomo alterazioni nella funzione sessuale, sia a livello di desiderio, sia di fertilità.
  • Malattie sessualmente trasmesse: possono danneggiare la fertilità anche nell’uomo. Infatti possono risalire ai testicoli, causare infezioni e infiammazione e quindi interferire con la produzione di spermatozoi sani.

Le regole per difendere la fertilità di coppia

Esistono alcune regole sempre valide per proteggere la propria fertilità:

  1. Sottoporsi a visita specialistica: le ragazze dal ginecologo con la prima mestruazione, i maschi dall’urologo o andrologo durante l’adolescenza
  2. Mantenere un corretto peso corporeo attraverso una dieta sana e la pratica di attività fisica regolare
  3. In generale preferire una dieta ricca di frutta, ortaggi, pesce, olio di oliva e limitare il cibo spazzatura
  4. Utilizzare sempre il preservativo per i rapporti sessuali occasionali
  5. Non sottovalutare disturbi alla sfera intima come irregolarità mestruali nella donna, dolori, bruciori, perdite anomale;
  6. Evitare il fumo, gli alcolici e le sostanze psicoattive in generale;
  7. Indossare indumenti intimi non troppo attillati e in tessuto naturale.

    H2 Esami per infertilità femminile, maschile e di coppia

In caso di rapporti sessuali regolari e senza uso di contraccettivo, se non si verifica il concepimento, è opportuno parlarne con il medico di medicina generale, il ginecologo oppure l’urologo o, ancora, con un esperto di un centro per l’infertilità. Lo stesso consiglio vale in caso di aborto spontaneo ricorrente, per capire se esistono condizioni che impediscono lo sviluppo della gravidanza. Ecco i controlli per la fertilità, per lei e per lui. Alcuni esami sono esclusi dal pagamento del ticket proprio per sostenere la coppia nella ricerca di una gravidanza.

Esami per la donna

Qui di seguito l’elenco degli esami a cui si deve sottoporre la donna:

  • Esame delle urine e tampone vaginale per individuare eventuali infezioni che possono causare infiammazioni in grado di impedire il verificarsi della gravidanza.
  • Esami strumentali e di laboratorio, anche con osservazione del muco cervicale e misurazione della temperatura basale, per individuare i giorni dell’ovulazione.
  • Dosaggi ormonali, che comprendono quello del progesterone con misurazione della concentrazione dell’ormone nel sangue 7 giorni prima dell’arrivo del flusso mestruale. Inoltre i dosaggi ormonali valutano anche la concentrazione nel sangue di FSH (ormone follicolo-stimolante) e LH (ormone luteinizzante), essenziali per valutare la fertilità.
  • Dosaggio nel sangue dell’ormone antimulleriano o AMH, la cui riduzione può indicare un abbassamento della fertilità oppure una condizione di pre-menopausa.
  • Dosaggio nel sangue degli ormoni tiroidei per escludere la possibilità che un disturbo della tiroide possa influenzare la fertilità femminile.
  • Ecografia pelvica per individuare eventuali malformazioni delle tube, problemi ovarici, presenza di formazioni benigne che impediscano il concepimento.
  • Isterosalpingografia, una radiografia con mezzo di contrasto importante per studiare la morfologia dell’utero ed escludere malformazioni delle tube, che impediscono l’incontro tra ovocita e spermatozoo.

Esami per l’uomo

  • Spermiogramma o analisi del liquido seminale, una valutazione dei parametri dell’eiaculato. Lo spermiogramma analizza aspetto, volume, viscosità, pH del liquido seminale, ma prende in considerazione anche il numero, la motilità, la forma degli spermatozoi per individuare alterazioni. Può quindi mettere in evidenza oligospermia, ossia numero di spermatozoi basso, o azoospermia, vale a dire assenza totale di spermatozoi. Inoltre evidenzia scarsa mobilità degli spermatozoi o alterazioni nella loro forma, che possono causare problemi di concepimento.
  • Spermiocoltura (che si può eseguire sullo stesso campione raccolto per lo spermiogramma). Ha l’obiettivo di individuare eventuali infezioni batteriche che possono causare infiammazioni di uretra o prostata e quindi provocare infertilità.
  • Test di capacitazione, che prevede che il liquido seminale sia trattato con particolari tecniche, per stimare la capacità che gli spermatozoi hanno di fecondare l’ovocita.
  • Esami del sangue con dosaggio di testosterone e ormoni tiroidei.
  • Ecografia scrotale, un esame per nulla invasivo o doloroso che permette di pochi minuti di individuare varicocele o altri problemi ai testicoli, che si possono eventualmente risolvere con un intervento chirurgico.

Esami per la coppia

Analisi del sangue per la ricerca dei seguenti parametri:

  • Gruppo sanguigno e fattore RH
  • Analisi del cariotipo per determinate le caratteristiche genetiche
  • Elettroforesi delle emoglobine
  • Ricerca delle mutazioni per la fibrosi cistica
  • Dosaggio del G6PDH ossia Glucosio 6-Fosfato Deidrogenasi, una sostanza la cui carenza comporta che i globuli rossi accusino maggiormente lo stress ossidativo, cosa che riduce la loro sopravvivenza.
  • Anticorpi sierici anti spermatozoo
  • Test per malattie infettive e sessualmente trasmissibili come Anticorpi anti HIV, Epatite C, Anticorpi anti Herpes 1-2 IgM , Chlamydia e altre.
 
 
 

In breve

Dopo un anno di rapporti sessuali senza contraccettivi (sei mesi se la donna ha più di 35 anni) in caso di gravidanza che non arriva o di aborti spontanei ricorrenti è opportuno rivolgersi al medico per eseguire una serie di analisi, sia per l’uomo sia per la donna, con l’obiettivo di capire le cause che impediscono il concepimento.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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