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L’ ibuprofene, molecola antinfiammatoria presente in molti farmaci da banco di uso comune, potrebbe interferire con la produzione degli ormoni maschili. Lo ipotizza un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Proocedings of the national academy of sciences, che ha, infatti, collegato l’utilizzo di ibuprofene a un aumentato rischio di infertilità maschile. Nello specifico, provocherebbe il cosiddetto ipogonadismo compensato nell’uomo, una condizione tipica dell’anziano che si associa a un calo della fertilità.
Pericoli ad alte dosi
Lo studio ha coinvolto 31 uomini, cui è stato somministrato ibuprofene al dosaggio di 600 milligrammi per due volte al giorno per sei settimane; alla fine dell’esperimento sono stati eseguiti test ormonali sul sangue e sono stati esaminati anche il tessuto dei testicoli prelevato da malati con tumore alla prostata (non trattati con ormoni) esposti ad dosaggi diversi di ibuprofene. Dall’analisi dei risultati sarebbe emerso che questa molecola antinfiammatoria può alterare l’equilibrio ormonale maschile, causando un aumento di ormone LH (che nell’uomo stimola il testicolo a produrre testosterone) e una diminuzione del rapporto fra testosterone e LH (ipogonadismo compensato). In altre parole, il testosterone resta a livelli quasi normali ma la funzione testicolare viene compromessa con conseguenti problemi di fertilità.
Servono ulteriori conferme
Per la prima volta è, dunque, emersa una correlazione tra l’uso di ibuprofene e uno squilibrio ormonale maschile, ma gli esperti invitano alla cautela: i test hanno previsto un utilizzo di ibuprofene più massiccio di quello normalmente consentito. Inoltre, come ha dichiarato Pierangelo Geppetti, farmacologo e direttore del dipartimento di Scienze della salute dell’università di Firenze: “lo studio si è basato su un campione esiguo e dovrà essere replicato, inoltre dosi e tempi di somministrazione dell’ ibuprofene non sono molto “realistici”: il dosaggio giornaliero di 1.200 milligrammi è decisamente alto e difficilmente lo si raggiunge”.