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L’allarme è stato lanciato dal professor Allan Pacey dell’Università di Sheffield, uno tra i maggiori esperti britannici per quanto riguarda la fertilità maschile: indossare abiti e biancheria attillati è uno fra i principali fattori di rischio di infertilità. Più dannoso persino del fumo o dell’alcol. Il risultato è stato confermato da test effettuati su oltre 2.500 uomini.
I fattori di rischio
Secondo Allan Pacey, indumenti intimi e pantaloni troppo stretti sono in grado di rendere lo sperma maschile meno fertile di ben due volte e mezzo: ciò unito alla dilagante dilagante abitudine di avere un figlio in età sempre più avanzata rappresenta un mix esplosivo per la fertilità maschile(). Il medico ha ricordato, infatti, che dal 1970 non solo l’età della donna, ma anche quella dell’uomo è sempre cresciuta e a oggi, nel Regno Unito, si attesta intorno ai 32 anni di età.
Un problema di temperature
La minaccia per la fertilità maschile di slip e jeans o pantaloni troppo stretti, è dovuta al fatto che in questo modo si innalza sensibilmente il calore nella zona genitale, contrastando la normale regolazione della temperatura e peggiorando, quindi, la qualità dello sperma. Anche l’abitudine di appoggiare il Pc sulle gambe e di tenere in tasca lo smartphone può provocare un aumento della temperatura che può rivelarsi dannoso.
Fenomeno reversibile
Questa sterilità viene definita momentanea, perché basta indossare per un paio di mesi della biancheria più comoda e le probabilità di avere un figlio aumentano nuovamente. Una ricerca pubblicata sulla rivista Human Reproduction conferma questi studi, non tralasciando l’importanza di abitudini alimentari, fisiche e comportamentali sane e corrette. Oggi in Italia circa 250-300mila coppie devono far i conti con l’infertilità e nella metà dei casi dipende proprio dall’uomo.