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Un tempo esistevano solo le banche classiche, destinate al deposito di contanti e ad altre operazioni finanziarie. Negli ultimi anni ne sono sorte altri tipi, decisamente differenti nel funzionamento e nelle finalità, come quelle del tempo e del latte. Di recente, a Brescia è nata una banca del seme, che permette di preservare la fertilità maschile in vista di particolari trattamenti medici che potrebbero alterarla.
Alcune cure minacciano la fertilità
Oggi, fortunatamente, sono disponibili varie terapie mediche che permettono di salvare una vita o, quantomeno, di allungare la sopravvivenza di una persona. Alcune di queste, però, hanno svariati effetti collaterali, fra cui una diminuzione della fertilità. È il caso, per esempio, dei trattamenti anti-tumorali, degli interventi chirurgici in ambito uro-genitale o delle cure di determinate patologie autoimmuni. Ecco perché negli ultimi anni, la ricerca si è molto concentrata sullo studio di misure cautelative, che non infrangano il sogno di un malato (già provato dalle sue condizioni di salute) di diventare genitore.
La crioconservazione dei gameti
Uno dei settori più promettenti per la conservazione della fertilità maschile e femminile è rappresentato dalla crioconservazione dei gameti. Si tratta, in pratica, di una procedura che permette di prelevare gli spermatozoi o il tessuto testicolare maschili e gli ovuli o il tessuto ovarico femminili prima dell’inizio delle cure e di conservarli a temperature molto basse in strutture apposite, fino al momento in cui la persona decide di provare ad avere un bambino tramite le tecniche di procreazione medicalmente assistita. I gameti maschili possono essere conservati nelle cosiddette “banche del seme”.
L’ultima arrivata
A Brescia, presso l’Istituto Clinico Città di Brescia, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato è da poco operativa la prima banca per la crioconservazione omologa dei gameti maschili presente sul territorio della provincia. “Come per altri settori della medicina, l’interdisciplinarietà sembra essere il fattore che fa la differenza nei risultati. Punto di forza del nostro centro è una stretta collaborazione tra le due unità operative, per un approccio più completo alla coppia e non al singolo soggetto” ha spiegato il dottor Carlo Gastaldi, responsabile dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia.