In ogni giorno del mese c’è una probabilità dal 3 al 5 per cento di concepire un bambino durante un rapporto sessuale. È quanto ha affermato la professoressa Rossella Nappi, docente di ginecologia e ostetricia Irccs San Matteo di Pavia, durante un incontro con i giornalisti organizzato in occasione del 15mo World Congress of human reproduction che si è tenuto di recente a Venezia. Pertanto, basare l’attività sessuale – sia che si cerchi di evitare una gravidanza, sia che la si desideri – sui giorni “fertili”, intorno al 14° giorno, potrebbe rivelarsi una manovra inutile o pericolosa (a seconda di come si vedono le cose). “La “finestra fertile” di un donna – ha sottolineato Nappi – è molto più ampia di quello che si pensi: il 70% delle donne si trova in questa fase prima del 10° giorno o dopo il 17° giorno del ciclo mestruale. Chiaramente la probabilità di concepimento è più elevata se si ha un rapporto sessuale nei giorni vicini all’ovulazione, ma è sempre difficile identificarli. Nessun “calcolo” vale davvero, dunque”. Può capitare, infatti, che pur avendo sempre avuto un ciclo regolare… stress, viaggi o altri elementi possano spostare il momento “clou”.
Ancora troppe gravidanze indesiderate
Il risultato – come ha sottolineato la ginecologa – è che in Italia ancora una gravidanza su tre non è “cercata” e la metà di queste si conclude con un aborto. Bisogna anche considerare che in età adolescenziale, quando avviene la maggioranza di questi eventi, c’è un maggior rischio di malattie o complicanze di natura medica (anemia da carenza di ferro, carenze nutritive) e ostetrica (complicanze al parto). Oggi sono disponibili metodi contraccettivi per il prima, il durante o il dopo un rapporto sessuale. “E’ chiaro che la contraccezione d’emergenza deve essere “una tantum” – ha concluso Nappi – ma il ginecologo dovrebbe illustrare tutti questi sistemi per aumentare la conoscenza delle donne ed evitare che si rivolgano al mare magnum di informazioni, spesso sbagliate, presenti su internet”.