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La polmonite interstiziale da Sars-CoV-2 ha molte conseguenze negative sull’organismo, come è ormai accertato, ma non ha effetti negativi sulle capacità riproduttiva femminile. Alcune ricerche, infatti, hanno dimostrato che nelle donne che hanno contratto la malattia la riserva ovarica() non è diminuita. In altre parole, il Covid-19 non danneggia la fertilità delle donne.
Il virus non danneggia la quantità degli ovociti
La riserva ovarica, ossia il numero di ovociti presenti nelle ovaie, è più elevata in giovane età e diminuisce con il passare degli anni, ma può essere condizionata anche da altri fattori, per esempio trattamenti medici. Per questa ragione, alcuni centri per la fecondazione assistita hanno voluto verificare se tra questi fattori dannosi ci fosse anche il Sars-CoV-2. Così, 46 donne, che avevano tutte contratto e superato il Covid-19, in cura presso questi centri per la fecondazione assistita, sono state coinvolte in uno studio specifico. A tutte, è stata effettuata l’analisi dell’ormone anti-mülleriano o Amh, una proteina che viene prodotta dalla donna dai follicoli ovarici. La quantità rilevata è stata posta in confronto con quella ottenuta dallo stesso esame, effettuato non oltre sei mesi prima. I risultati hanno mostrato che l’infezione non ha influito minimamente sullo stato della riserva ovarica. Si può, quindi, affermare che le possibilità di successo di un trattamento di Procreazione medicalmente assistita rimangono inalterate. Saranno ovviamente necessari ulteriori approfondimenti, ma al momento è confortante la notizia che il Covid-19 non danneggia la fertilità delle donne.
Perché è necessario sottoporsi al vaccino
Questi risultati potrebbero indurre a pensare che, allora, non sia necessario che la donna in età fertile si sottoponga al vaccino contro il Covid-19. È stata la scelta iniziale di molte giovani donne inglesi, che a causa di una notizia riportata in modo scorretto hanno iniziato a rifiutare il vaccino, nella convinzione che potesse causare danni alle capacità riproduttive. In realtà, così come il Covid-19 non danneggia la fertilità, allo stesso modo il vaccino è sicuro e non solo: protegge dagli effetti della malattia vera e propria che, contratta in gravidanza, espone la donna a molti rischi. Uno di questi è la possibilità di dover ricorrere alla ventilazione artificiale a causa delle difficoltà respiratorie, oppure di mettere al mondo un bambino prematuro, soprattutto se esistono già fattori predisponenti come il diabete gestazionale o l’ipertensione arteriosa. Sono aspetti che vanno valutati con attenzione, perché secondo gli esperti il Covid-19 ha riacceso il desiderio di famiglia, quindi la maternità va affrontata in sicurezza e piena consapevolezza.
Fonti / Bibliografia
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- Fertilità e ormone antimulleriano (AMH) - IVI ItaliaL’ormone antimulleriano è una glicoproteina che viene prodotta nell’uomo dai testicoli e nella donna dai follicoli
- “Sì al vaccino Covid in gravidanza. Ma la donna deve essere informata esaustivamente su tutti i pro e i contro”. Il position paper dei ginecologi italiani | Aogoi