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La menopausa potrebbe non essere più la fine della fertilità. Una nuova terapia sperimentale che prevede il ringiovanimento delle ovaie ha, infatti, consentito a due donne in menopausa di rimanere incinte.
La nuova tecnica
La tecnica innovativa è stata utilizzata da Kostantinos Sfakianoudis e dal suo team di ricerca della Genesis Athens Clinic in Grecia. Il trattamento prevede iniezioni di plasma ricco di proteine (Prp), una miscela concentrata di sostanze del sangue che aiutano le cellule a crescere. Era già noto che il Prp fosse in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuti, tant’è viene per esempio utilizzata da medici ortopedici e sportivi per accelerare la ricostruzione di cellule colpite da traumi e infiammazioni, muscolari e ossei. Ora i ricercatori greci hanno dimostrato che è anche in grado di rigenerare le ovaie, ripristinandone la funzionalità. Dopo le iniezioni di Prp i cicli mestruali sono ripartiti anche in donne in menopausa da 5 anni, e sono stati prodotti ovuli pronti per essere fecondati.
Oltre i limiti della Natura
La maggior parte delle donne nasce con una media di due milioni di ovuli, che raggiungono di volta in volta la maturazione a ogni ciclo mestruale, fino alla menopausa. Una donna di 20 anni ha in genere 200.000 ovuli; a 30 sono già scesi a 100.000; a 40 siamo sui 2.000 ovuli. Questo significa che la fertilità diminuisce significativamente con il passare dell’età. Il nuovo trattamento promette di superare questi limiti.
Non tutti sono favorevoli
Non tutti i medici, però, considerano positiva la possibilità di avere figli in età avanzata. Se da un lato, infatti, la terapia rappresenta un’opportunità importante per le donne che vanno in menopausa precoce, ovvero in età ancora giovane, dall’altro lato non tiene conto che una gravidanza non è solo una questione di ovuli fecondabili. Una donna in età avanzata corre certamente più rischi di una giovane nel portare avanti una gravidanza.