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L’età media delle coppie che cercano una gravidanza continua a salire, soprattutto per le donne. Più gli anni aumentano, però, più la possibilità di ottenere una gravidanza con i propri ovociti tende a diminuire. A parlare del problema è Mario Mignini Renzini, responsabile dell’Unità operativa Ginecologia dell’ospedale Istituti Clinici Zucchi di Monza. E anche la Pma a 40 anni ha scarse possibilità di successo.
I numeri della fecondazione assistita
Il problema non risparmia le coppie che fanno ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal “La possibilità di avere un bambino sano fino a 30 anni, per ogni ciclo di fecondazione assistita eseguito, è attorno al 35-40%, a 38 anni è circa del 20%, a 40 anni è al 10%, a 42 5%. Sino ad arrivare all’1-2% a 45 anni. Inoltre l’uso di ovociti crioconservati riduce la possibilità di gravidanza, per cui urge una maggiore sensibilizzazione su tale argomento”.
Fertilità ottimale fino a 30 anni
La maggior parte delle donne crede che “la possibilità di avere una gravidanza inizi a diminuire a 40 anni – spiega Mignini Renzini -. In realtà, la fertilità ottimale della donna termina intorno ai 30 anni. Questo è un concetto che non solo sfugge alle coppie, ma anche ad alcuni medici che non si occupano strettamente di questa problematica. È sbagliato a 35 anni aspettare affinché un figlio ‘capiti’: a questa età, chi lo vuole deve affrettarsi”. Perché anche la Pma a 40 anni non dà garanzie di una gravidanza.