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Sono sempre più numerose le donne che rimandano la gravidanza a data da destinarsi. Con grossi rischi per la maternità. Infatti, più passano gli anni e più le probabilità di rimanere incinta diminuiscono. Ma in futuro le coppie che decidono di mettere in stand by il desiderio di un figlio potrebbero avere qualche chance in più. Merito dell’egg-freezing o crioconservazione degli ovociti (cellule uova mature), una tecnica attualmente usata per le pazienti sottoposte a cure anti-tumorali.
Una speranza per le donne con tumore
Le donne colpite da tumore, spesso, devono essere sottoposte a chemioterapia e/o a radioterapia. Si tratta di due trattamenti che possono compromettere la funzionalità ovarica e, quindi, arrestare dello sviluppo dei follicoli, le piccole strutture all’interno delle quali sono contenute le cellule uovo nei vari stadi di maturazione. Questo causa sterilità nelle bambine e perdita della fertilità nella donna adulta. Per questo, sono state messe a punto delle strategie in grado di salvaguardare la maternità. Il metodo più diffuso è rappresentato dal prelievo e dalla crioconservazione, ossia il congelamento in azoto liquido, di embrioni, ovociti o pezzi di tessuto ovarico, che potranno essere utilizzati dopo la fine delle terapie, grazie al ricorso a tecniche di fecondazione assistita.
Un aiuto per fermare l’orologio biologico
Da qualche tempo, soprattutto negli Stati Uniti, si sta assistendo alla diffusione del social egg-freezing, ossia alla crioconservazione degli ovociti a scopi “sociali”, per fermare l’orologio biologico. In pratica, un numero sempre maggiore di donne sta decidendo di farsi prelevare le cellule uovo mature in età giovanile e di crioconservarle fino al momento in cui ci saranno tutte le condizioni idonee per diventare mamme, anche dopo i 40 anni. L’obiettivo è salvaguardare la maternità. Infatti, occorre sapere che la riserva ovarica, ossia la quantità di patrimonio residuo di follicoli ovarici e di uova che, maturando, possono essere fecondate, diminuisce sensibilmente con il passare degli anni.
In Italia è poco diffuso
In Italia il social egg-freezing non ha ancora preso piede, ma gli esperti iniziano a interrogarsi sulla sua utilità. “Può essere considerato una misura di medicina preventiva dell’infertilità dovuta a età avanzata, ma perché sia valida come tale deve essere effettuata prima dei 35 anni. Questa tecnica può rappresentare, nel prossimo futuro, una valida alternativa all’ovodonazione nelle donne con la capacità riproduttiva compromessa dall’età” sostiene Antonino Guglielmino, responsabile dell’Istituto di medicina e biologia della riproduzione Umr/Hera di Catania.