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Una nuova cura per l’ infertilità potrebbe arrivare dalla pelle: una soluzione d’avanguardia è stata testata da scienziati dell’Instituto Valenciano de Infertilidad (Spagna) e della Stanford University (Stati Uniti). Servirebbe per ovviare ai problemi etici, legali e personali associati alla donazione di ovociti e spermatozoi.
Un problema mondiale
Nel mondo circa il 15% delle coppie ha problemi di infertilità e deve ricorrere alla donazione di ovuli o sperma. Negli Stati Uniti si stima che 220mila uomini e 290mila donne fra i 20 e i 44 anni non siano in grado di produrre gameti per dar luogo a una gravidanza.
Tante le cause dell’infertilità
Negli ultimi anni le malattie della sfera riproduttiva, come le infezioni sessualmente trasmesse, sono aumentate. Tra le donne sono cresciute alterazioni tubariche, malattie infiammatorie pelviche, fibromi uterini, endometriosi, alterazioni ormonali e ovulatorie. Anche tra gli uomini è boom di condizioni che alterano la produzione ormonale, riducono il testosterone e modificano la struttura e la funzione del testicolo, come varicocele, malformazioni genitali, infiammazioni testicolari, patologie prostatiche. Sono in aumento anche i nuovi fattori di rischio dell’infertilità, quali obesità, disturbi del comportamento alimentare, abuso di alcol, fumo e droghe, doping nelle palestre.
Come funziona la nuova tecnica
Lo studio ha dimostrato che, partendo da fibroblasti (cellule della pelle), è possibile ottenere cellule con marcatori compatibili con le cellule germinali, mediante una tecnica di riprogrammazione cellulare. L’obiettivo è manipolare le cellule della pelle con un cocktail di geni per far sì che una persona che non è in grado di produrre gameti possa ottenerli e avere figli geneticamente propri. I ricercatori hanno concluso che una nuova cura per l’infertilità potrebbe arrivare dalla pelle, ma è ancora presto per arrivare a risultati definitivi. Gli studi realizzati sui topi hanno dato risultati promettenti.