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Un recente studio condotto dall’University College di Londra e presentato durante il congresso dell’American Society for Reproductive Medicine ha richiamato l’attenzione sulla Fivet, una tecnica di procreazione medicalmente assistita e i suoi possibili effetti sulla salute della donna, mostrando come la fecondazione in vitro possa aumentare il rischio di tumore alle ovaie.
Una ricerca sulle donne inglesi
I ricercatori, dopo aver analizzato i dati di circa 255mila donne britanniche che si sono sottoposte a fecondazione in vitro per avere un figlio, hanno concluso che in queste pazienti le probabilità di sviluppare un tumore sono più alte del 37 per cento rispetto al resto delle donne. Il risultato ha mostrato che ogni 10mila procedure 15 donne contraggono il tumore ovarico, a differenza della popolazione generale, il cui tasso è di 11 su 10mila.
Un problema legato agli ormoni
Fabio Parazzini, ginecologo e professore associato all’Università degli Studi di Milano, ha spiegato che è già noto che i farmaci usati durante le procedure per favorire una gravidanza facciano salire i livelli dei principali ormoni femminili, fra cui estradiolo e progesterone che si è scoperto avere un ruolo nello sviluppo di neoplasie del seno, dell’utero e dell’ovaio. Le procedure di fecondazione in vitro prevedono in molti casi la somministrazione di potenti stimolatori dell’ovulazione con conseguente esposizione delle donne a livelli elevati di estrogeni. Ci sono, quindi, alcuni motivi per credere che la Fivet possa far salire il rischio di tumori sensibili alle manipolazioni ormonali, quali quelli mammari e ginecologici. Le donne che scelgono di sottoporsi a Fivet vanno perciò avvisate del rischio che, però, è comunque minimo e le cui ragioni restano ancora da chiarire.
Indagati anche i meccanismi dell’infertilità
Lo studio britannico presentato negli Stati Uniti non ha rilevato alcun nesso tra la tecnica di fecondazione e il cancro al seno o all’utero, mentre ha rilevato un lieve aumento di pericolo di quello ovarico. Gli scienziati dello University College di Londra hanno anche spiegato che gli stessi motivi e meccanismi che causano l’infertilità potrebbero essere anche alla base dello sviluppo del tumore e i responsabili potrebbero, quindi, non essere i farmaci ormonali comunemente utilizzati per la stimolazione ovarica.