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Una guida alla fecondazione assistita è l’ausilio ideale per affiancare il percorso di molti futuri genitori e per chiarire i dubbi e le esitazioni più comuni. “Il bambino possibile”, in libreria, è una vera e propria guida alla fecondazione assistita.
Una guida completa
Questa guida alla fecondazione assistita si pone come principali obiettivi la chiarezza e la completezza. “Il bambino possibile” di Adele Lapertosa (ed. Il Pensiero Scientifico Editore) è un vademecum pratico in grado di sostenere il difficile e, spesso, accidentato percorso di chi sceglie di avere un bambino con la tecnica della procreazione medicalmente assistita (pma). Tale scelta, in Italia, non è priva di difficoltà e di dubbi. La completezza e la chiarezza di questo manuale nasce proprio dall’esperienza personale della stessa autrice.
Gli ostacoli più comuni
Per coloro che non riescono a concepire, il calvario inizia sin dai primi esami. Il sentimento più frequente assomiglia allo sconforto di una perdita, a una sorta di lutto preventivo. Per questi motivi, l’autrice sottolinea nel suo libro quanto sia importante aprirsi e parlare anche riguardo allo stato psicologico in cui si ritrova la coppia nel momento stesso degli accertamenti medici. Il tutto, preferibilmente, con l’aiuto di uno psicoterapeuta esperto in questo tipo di dinamiche e problematiche. Altrettanto fondamentale, è scegliere con accuratezza il centro in cui farsi assistere durante questo lungo e complesso percorso. In tal senso, non conta tanto la fama quanto alcuni importantissimi indicatori. Non da ultimo, vi è poi l’aspetto dei rimborsi delle cure affrontate (molto costose) da parte del Servizio sanitario nazionale.
Un decalogo sulla fecondazione assistita
1. L’infertilità è accertata dopo 12-24 mesi di rapporti mirati e non protetti, senza concepimento. In questo caso, ogni cittadino dovrebbe essere posto nelle condizioni di poter procreare con tutte le tecniche che la medicina mette a sua disposizione.
2. Con un sospetto di infertilità, è la coppia a doversi sottoporre a tutti gli accertamenti del caso. Dal lato femminile, sono necessari: un’ecografia delle ovaie, dosaggi ormonali e ricerca di agenti infettivi come la clamidia. Per l’uomo, gli esami di base per l’infertilità comprendono invece: spermiogramma, spermiocoltura, valutazione dell’andrologo ed ecografia del testicolo.
3. In questo percorso di indagine e lotta all’infertilità, l’aspetto psicologico assume un ruolo predominante e va gestito insieme dalla coppia, con la guida e l’aiuto di uno specialista.
4. Riguardo alla possibilità di procreare e all’infertilità, ormai è noto che lo stile di vita svolge un ruolo di primaria importanza. Sì a un’alimentazione sana e preferibilmente biologica e sì all’attività fisica. No agli eccessi, all’abuso di alcol e al fumo.
5. Scegliere il medico giusto non è forse semplicissimo ma è necessario per vivere al meglio e con sicurezza questo faticoso percorso. In questo caso, più che la fama dello stesso specialista conta la sua capacità di mettersi in ascolto dei pazienti.
6. Per quanto riguarda la scelta del centro medico in cui farsi seguire, meglio evitare le classifiche ma analizzare alcuni indicatori come il numero di cicli di procreazione assistita in un anno, le gravidanze ottenute e il numero di bambini nati vivi, nonché la possibilità di congelare gli ovociti e gli embrioni.
7. Informarsi bene sui rimborsi delle cure, perché quasi tutti i farmaci vengono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, in presenza di una diagnosi certa di infertilità da parte dei centri specializzati individuati dalle Regioni.
8. Le tecniche a oggi più usate e con maggior successo, sono la fivet (fecondazione in vitro) e l’icsi. A essere impiantati sono 2 o 3 embrioni, secondo il singolo caso.
9. In Italia, purtroppo, permangono alcuni divieti riguardo al ricorso alla procreazione assistita e coinvolgono la soppressione e uso degli embrioni prodotti in sovvranumero, il ricorso alla maternità surrogata e l’accesso alla procreazione assistita per single e coppie gay.
10. È attraverso la diagnosi genetica pre-impianto che si possono individuare eventuali malattie genetiche o alterazioni cromosomiche in embrioni generati in vitro. Per quanto concerne la fecondazione eterologa, si tratta di quella tecnica in cui l’embrione si forma utilizzando ovociti, spermatozoi o embrioni donati da un esterno. In Italia, quest’ultimo resta anonimo, è seguito a livello medico nei test genetici ed è rimborsato solo per le spese mediche affrontate.