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Nel Lazio sarà più economico e più facile sottoporsi alla fecondazione assistita. Il governatore della Regione, Nicola Zingaretti ha mantenuto la promessa rendendo operativo e fruibile a tutti il percorso assistenziale per le coppie infertili. È stato firmato il decreto che ha fissato le nuove tariffe per la procreazione medicalmente assistita. Si stima che circa 2.000 coppie avranno la possibilità di usufruire dei centri pubblici del Lazio per tentare di avere un bambino.
Tariffe più basse
Con la con la firma del decreto che abbassa le tariffe per la fecondazione assistita, le coppie che desiderano avere un figlio potranno rivolgersi ai 3 centri pubblici regionali, tra i quali il Sandro Pertini, per l’esecuzione della tecnica di Pma (procreazione medicalmente assistita). Il provvedimento chiude un percorso iniziato nel 2004 con la legge 40. Il Lazio, assieme ad altre regioni del Sud, era rimasta molto indietro rispetto al resto d’Italia. Si pagheranno circa 1.000 euro per l’omologa (contro gli attuali 2.100), fra i 1.500 e i 4.000 per l’eterologa, in linea con quanto stabilito dalla Conferenza delle Regioni.
Che cosa cambia
Stop ai viaggi della speranza nelle altre regioni o all’estero. “Per i centri pubblici – assicura Rocco Rago, direttore dell’Unità operativa di Fisiopatologia della riproduzione dell’ospedale Sandro Pertini di Roma – cambia tutto: usciamo da un periodo buio in cui la Pma era un lusso, in cui la coppia infertile era considerata un peso, una prestazione da erogare solo in caso avanzassero risorse. Oggi – sottolinea – è riconosciuto alle coppie del Lazio il diritto di essere curate nella propria Regione con le stesse regole per qualsiasi prestazione erogata in una struttura pubblica. Cambierà sicuramente anche il numero di coppie che ci troveremo ad assistere, in particolare nel nostro centro, che non ha liste di attesa per l’esecuzione di una tecnica di Pma”.
Servono nuovi investimenti
“In circa un anno – evidenzia Rago – si sono rivolte all’ospedale Pertini oltre 1.000 coppie e abbiamo effettuato 330 tecniche di fecondazione assistita di II livello e 200 di I livello, con tasso di gravidanza medio di 2 punti superiore alla media nazionale (28,4% contro il 26,3% in Italia). La nota dolente – fa notare Rago – con l’entrata in vigore delle nuove tariffe, sarà il personale: finora il nostro centro ha garantito l’assistenza attraverso contratti a progetto che ora la Regione dovrà rivedere in funzione della nuova veste giuridica delle prestazioni erogate. Bisognerà investire su nuovo personale e su nuove risorse strutturali e tecnologiche. E non perché le attuali siano obsolete, tutt’altro – conclude l’esperto -. Noi siamo un centro all’avanguardia, ma tutto questo va implementato per rispondere alla nuova richiesta di assistenza”.