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Hanno un lavoro più stabile e qualche anno in più, sia l’uomo sia la donna, le coppie che oggi si sottopongono alla fecondazione assistita. È quanto emerge dalla ricerca “Diventare genitori oggi: il punto di vista delle coppie in Pma”, realizzata dal Censis in collaborazione con la Fondazione Ibsa.
Genitori più anziani
Rispetto all’indagine condotta otto anni fa, nel 2008, sulla fecondazione assistita si è notato che aumenta l’età media dei futuri genitori. La ricerca è stata realizzata su un campione di 361 coppie seguite da 23 centri per il trattamento dell’infertilità situati in varie regioni italiane. Quello dell’infertilità è un problema che, secondo le ultime stime fornite dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, riguarda il 15% circa delle coppie dei Paesi industrializzati avanzati. L’età media del partner maschile passa da 37,7 anni nel 2008 a 39,8 nel 2016 e quello femminile da 35,3 anni a 36,7, e la condizione professionale è più stabile per entrambi.
Meno probabilità di successo
Le coppie attualmente impegnate in un percorso di Pma (Procreazione medicalmente assistita) cominciano sempre più tardi a concepire un figlio, influendo direttamente sulle possibilità di successo delle tecniche.
Si aspetta di più
I primi dubbi sulla capacità di ottenere una gravidanza intervengono in genere dopo 15,5 mesi di tentativi, un intervallo più lungo rispetto ai 12,2 mesi di media nel 2008. Il professionista a cui la coppia si rivolge la prima volta è nella maggior parte dei casi il ginecologo (72,5%), il 13,6% dichiara di essersi rivolto, invece, direttamente allo specialista di un centro di Pma in percentuale doppia rispetto al 7,1% dell’ultima indagine.
Lavoro più stabile
In materia di fecondazione assistita cambiano anche le caratteristiche dei partner, che possiedono un livello di istruzione più alta e una professione più stabile.
Soprattutto Fivet
Solo al 55% delle coppie intervistate è stato diagnosticato un problema di infertilità connesso a una causa specifica, mentre per il 35% i motivi restano inspiegati. Nel momento in cui viene riconosciuta una reale infertilità il 60,9% delle coppie dichiara di effettuare la Fivet omologa, il 42,3% alla Icsi omologa. Riguardo ai tempi di attesa, circa un terzo del campione, cioè il 33%, ha aspettato meno di tre mesi prima di iniziare la terapia, soprattutto le coppie che si sono rivolte a centri privati.
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