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La fecondazione assistita per le coppie infertili non è ancora nei Livelli essenziali di assistenza. I nuovi Lea, entrati in vigore nella primavera del 2017, avrebbero dovuto garantire un accesso omogeneo e gratuito alla Pma in Italia. A oggi invece non esiste ancora un accordo sulla tariffa di rimborso alle strutture sanitarie che erogano le prestazioni, perché la cifra proposta, pari a circa mille euro, viene ritenuta insufficiente per un pareggio di bilancio, che i centri pubblici non riuscirebbero a sostenere.
In lunga attesa nel pubblico o a pagamento nel privato
Con la cifra proposta, infatti, non si coprono i costi necessari per erogare una prestazione di Pma di 2° livello. Se molte strutture pubbliche saranno costrette a chiudere, le coppie infertili si potrebbero trovare di fronte a un bivio: proseguire nel filone pubblico, sostenendo liste d’attesa di anni oppure optare per i centri privati, con costi non sempre sostenibili dalle famiglie italiane.
Costi e modalità differenti
La fecondazione assistita pubblica è ancora ferma al palo e questo è un problema perché con i nuovi Lea si sarebbe dovuta risolvere una situazione in cui le varie Regioni procedono con normative proprie, con costi e modalità differenti, proprio perché manca una normativa unificata a livello nazionale. Ma i nuovi Lea entreranno realmente in vigore solo con i decreti sulle tariffe. Alcune Regioni, lavorando congiuntamente, hanno proposto una cifra standard di 2.300 euro, per un ciclo standard di Pma.
Altri limiti
Ci sono anche altre novità “negative”: fra i nuovi requisiti per l’accesso alla Pma è stato alzato il limite di età della donna da 43 a 46 anni, con un tetto di 6 cicli invece di 3, e altrettanti per l’eterologa, oltre un numero non definito di cicli da ovociti/embrioni congelati. E se nelle Regioni italiane ancora vigono le precedenti regole, ma la fecondazione omologa viene nella maggior parte dei casi erogata, l’eterologa a carico del Servizio sanitario nazionale oggi viene assicurata solo in Toscana e Friuli. Il Lazio ha emanato i decreti per cui chi vuole fare l’eterologa può andare a Pordenone. La diagnosi preimpianto si può fare solo nel privato e in Toscana.