Argomenti trattati
Non è la prima sentenza contro la legge 40, la contestata normativa che regola in Italia la procreazione medicalmente assistita. Tanto è vero che è la sesta volta che il testo ritorna davanti alla Corte Costituzionale. Adesso sotto accusa è la fecondazione eterologa, proibita dalla legge 40.
Se l’ovulo o lo spermatozoo non appartengono alla coppia
La fecondazione eterologa, quella negata dalla legge 40, è la possibilità di concepire, con i metodi i procreazione assistita, tramite la donazione di cellule riproduttive esterne alla coppia, quindi spermatozoi o ovuli dati da un donatore di cui magari non si conosce nemmeno l’identità. Questo è consentito nella maggior parte dei Paesi europei, ma non in Italia. Una coppia italiana può infatti recarsi all’estero, per esempio in Spagna o in Svizzera, ed eseguire i trattamenti per la fecondazione eterologa. Non può invece farlo in centri pubblici o privati italiani.
Lede il diritto di uguaglianza
Il Tribunale civile di Milano, in un’ordinanza deposta il 29 marzo scorso, afferma che il divieto alla fecondazione eterologa lede diritti costituzionali. E per questo i giudici chiedono di nuovo alla Consulta di pronunciarsi in merito. La legge 40 con la negazione della possibilità di attuare la fecondazione eterologa lederebbe il diritto fondamentale all’autodeterminazione della coppia, il principio di uguaglianza tra le coppie e il diritto alla salute. Nell’ordinanza viene inoltre evidenziato che “il divieto normativo presente nella legge 40 condiziona la possibilità delle coppie eterosessuali sterili o infertili nel proprio diritto di determinare la propria condizione genitoriale e, quindi, di poter concorrere liberamente alla realizzazione della propria vita famigliare”.
Decide la Consulta
Adesso occorre aspettare che la Corte Costituzionale si pronunci in merito. Gli avvocati che hanno portato avanti la causa sono ottimisti e confidano in una soluzione positiva in modo che “entro qualche mese, forse entro la fine dell’anno, tutte le coppie in Italia possano avere accesso alla fecondazione eterologa”.