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Dopo che lo scorso aprile la Corte Costituzionale ha stabilito che il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale, sono sorte moltissime domande. Finalmente stanno iniziando ad arrivare le prime risposte. Nel corso del convegno “La tutela della salute per le coppie infertili e sterili dopo le sentenze della Corte Costituzionale”, gli esperti hanno fatto il punto sui presunti vuoti normativi, in particolare su quello relativo ai donatori di gameti.
È la prima associazione di questo tipo
La fecondazione eterologa prevede che, per ottenere il concepimento in una coppia non fertile, si utilizzi il seme di un donatore o l’ovocita di una donatrice, quindi di soggetti esterni alla coppia. Fino a poche settimane fa non erano chiari quali diritti avessero questi individui e quali caratteristiche dovessero soddisfare. Proprio per fare chiarezza, è nata Associazione altruistica e gratuita di donazione dei gameti (Aidagg), la prima associazione dei donatori di ovuli e spermatozoi.
I donatori non ricevono alcun compenso
Secondo quanto stabilito fino a ora, possono diventare donatori tutti gli uomini e le donne di età compresa tra i 25 i 35 anni, in buone condizioni di salute. La procedura deve avvenire completamente in forma anonima e i donatori non possono vantare alcun diritto sui bimbi nati. La donazione è sempre gratuita e volontaria e da ciascun volontario possono originare al massimo sei gravidanze.
La coppia non può scegliere
Per quanto riguarda le coppie che si sottopongono alla fecondazione eterologa, la legge dice che non possono scegliere i donatori e non possono ricevere ovuli e/o gameti se la donna ha più di 50 anni.