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La fecondazione eterologa sarà disponibile in tutta Italia in regime di Servizio sanitario nazionale, pagando solo il ticket. Con l’entrata in vigore dei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza), molte Regioni, come Lombardia, Liguria e Piemonte, si dovranno organizzare per erogare la prestazione attraverso ospedali pubblici, mentre in altre si darà spazio a strutture private convenzionate. Le Regioni prive di centri pubblici adibiti a questa metodiche, cioè Calabria, Sicilia e Campania, dovranno attrezzarsi. Inoltre verranno rimborsati dalle Regioni anche i costi sostenuti dai cittadini per recarsi nei centri pubblici di Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, che già assicurano questo servizio. Fino a oggi, a passare l’intervento anche se svolto altrove, in Italia erano solo Umbria, Marche, Veneto e in certi casi il Lazio.
La sentenza che ha ribaltato la legge 40
Nel 2014 una sentenza della Corte Costituzionale ha autorizzato la fecondazione eterologa, che la legge 40 aveva vietato fino a quel momento. A distanza di 3 anni, però, la procedura viene offerta dal Servizio pubblico solo in 3 Regioni, dove l’anno scorso sono stati fatti al massimo 6-700 trattamenti. Ragioni economiche, organizzative o politiche hanno impedito alla maggioranza delle amministrazioni locali di organizzarsi. Quasi tutti coloro che vogliono fare l’eterologa così sono costretti a pagare oppure ad andare all’estero.
Il nodo delle donazioni
Ora, invece, la fecondazione eterologa sarà disponibile in tutta Italia in regime di Servizio sanitario nazionale, pagando il ticket. Restano tuttavia alcuni punti da chiarire. Per esempio, per fare l’eterologa oggi quasi tutti acquisiscono gli ovociti da banche estere, perché in Italia non ci sono donatrici. Secondo la Sife (Società italiana di fertilità e sterilità), considerando le strutture sia pubbliche sia private, non sono più di una decina le donne che, a oggi, hanno donato i propri ovuli a coppie sterili o infertili che hanno fatto richiesta di fecondazione eterologa. Servirebbero invece circa 5-600 donazioni all’anno per soddisfare la richiesta nel nostro Paese.
La situazione all’estero
All’estero invece, le donatrici sono diverse migliaia, anche perché è previsto per legge un rimborso economico. La fecondazione eterologa sarà disponibile in tutta Italia in regime di servizio sanitario nazionale, pagando il ticket. Ma questa è una voce di spesa che ancora non si sa come verrà coperta dai Lea.