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Un elevato consumo di carne rossa può aumentare il rischio di endometriosi, una patologia che in Italia interessa circa tre milioni di donne. Il nome deriva da endometrio, il tessuto che riveste l’interno dell’utero: la patologia si verifica quando quest’ultimo è presente al di fuori della cavità uterina, per esempio nell’addome, nelle ovaie o nelle tube. Questo tessuto continua a reagire alle variazioni ormonali che si verificano in ciascun ciclo, provocando gonfiore negli organi in cui si trova.
Tanti disturbi
L’intero processo dà luogo a emorragia interna, rottura dei tessuti e infiammazione degli organi colpiti. Dolore pelvico, mestruazioni molto dolorose, disturbi gastrointestinali o urinari durante il ciclo e riduzione della fertilità sono i modi in cui si manifesta questa malattia e il 30-40% di coloro che vengono colpite diventa sterile.
Più carne rossa, più pericoli
Ebbene, secondo un recente studio del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Washington, consumando carne rossa due volte al giorno, il rischio di endometriosi aumenta del 56% rispetto a chi la mangia una volta o meno alla settimana. Se i risultati hanno mostrato che un consumo elevato di carne rossa è più probabile che porti a sviluppare l’ endometriosi, pollame, pesce e frutti di mare non sono risultati avere alcun effetto relativo a questo rischio.
Anche tumori
Il consumo di carne rossa ha il potenziale per influenzare il rischio di endometriosi attraverso gli effetti sui livelli di ormoni steroidei, concludono i ricercatori. Una ricerca italiana, realizzata grazie anche al contributo di Associazione italiana per la ricerca sul cancro, ha poi dimostrato che il consumo di carne rossa favorisce non solo l’endometriosi, ma anche il tumore dell’endometrio: il rischio raddoppia per ogni porzione di carne in più al giorno.