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Gli oggetti di plastica sono sempre di più e appaiono spesso indispensabili, soprattutto per chi ha figli piccoli. Sono, infatti, pratici, leggeri e resistenti, non rischiano di rompersi e, se accade, non costituiscono un pericolo per i bambini. Le donne dovrebbero però fare attenzione all’uso eccessivo di oggetti in plastica: secondo quanto affermano gli esperti riuniti a Firenze in occasione del convegno mondiale della Società di endometriosi e disturbi ginecologici (Seud), infatti, gli ftalati che vengono aggiunti alla materie plastiche per migliorarne la modellabilità sono tra le cause scatenanti dell’ endometriosi, malattia che colpisce l’apparato riproduttivo femminile, poco conosciuta ma molto invalidante.
Fattori scatenanti
Come spiega Felice Petraglia, presidente del convegno, ordinario di ginecologia e ostetricia presso l’Università di Firenze e direttore del dipartimento materno infantile dell’Azienda ospedaliera di Careggi, “l’ endometriosi è legata agli ormoni della donna e i contaminanti ambientali, come appunto gli ftalati, sono sostanze che hanno effetti ormonali. È stato verificato, infatti, che nelle cisti ovariche dovute all’ endometriosi c’è una concentrazione elevata di ftalati”. Per questo gli studiosi hanno acceso i riflettori su queste sostanze, considerate “fattori scatenanti in persone predisposte alla malattia.
Cos’è l’endometriosi
L’endometriosi (da “endo”, dentro, e “metra”, utero) è una malattia determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero. Solitamente le cellule endometriali dovrebbero trovarsi all’interno di esso: questa anomalia determina nel corpo infiammazioni croniche dannose per l’apparato femminile che possono innescare ricadute pesanti sulla qualità della vita, come forti dolori e sofferenze intestinali, dolore pelvico, riduzione della capacità riproduttiva e difficoltà nei rapporti, che secondo una stima effettuata da studiosi statunitensi nel 20% dei casi possono portare all’interruzione della relazione di coppia.