Dal pesce bianco un aiuto per la fertilità maschile

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/01/2014 Aggiornato il 02/01/2014

Consumato due volte alla settimana migliorerebbe la qualità dello sperma, a tutto vantaggio della fertilità

Dal pesce bianco un aiuto per la fertilità maschile

Mangiare pesce bianco due volta alla settimana aiuta la fertilità maschile. Merito probabilmente degli alti livelli di zinco, di cui questo alimento è ricco. Al contrario, quantitativi eccessivi di carne abbasserebbero la qualità degli spermatozoi, incidendo negativamente sulla fertilità. È quanto emerge da uno studio presentato al congresso dell’American Society for Reproductive Medicine dai ricercatori della Harvard University.

Meno carne, più pesce

Per giungere a questa conclusione i ricercatori americani hanno esaminanto alimentazione e qualità dello sperma di 156 uomini sottoposti a fecondazione in vitro. Dai dati è emerso che coloro che consumavano anche solo mezza porzione di carne lavorata al giorno avevano il 5,5% di spermatozoi in salute, contro il 7,2% di coloro che ne mangiavano quantità inferiori. Invece gli uomini che almeno ogni due giorni mangiavano pesce bianco, come merluzzo o halibut, avevano una qualità dello sperma di gran lunga migliore di quelli che lo mangiavano raramente. Conferma Myriam Afeiche, uno degli autori dello studio: “Abbiamo rilevato che l’assunzione di carne lavorata abbassa la qualità dello sperma, mentre il consumo di pesce la aumenta”.

Merito dello zinco

Questo minerale è molto importante, in quanto fa parte della struttura di alcuni enzimi che svolgono importanti attività nell’organismo. Le carenze di zinco sono praticamente impossibili, poiché il suo contenuto negli alimenti di origine animale (come il pesce) è piuttosto elevato. Sono, però, a rischio di deficit le persone che consumano elevate quantità di cereali integrali, legumi, prodotti a base di crusca o che seguono regimi vegetariani “stretti”.

 

In breve

DOVE SI TROVA LO ZINCO

Lo zinco dell’organismo umano è distribuito in tutti i tessuti, ma si concentra in particolare nella muscolatura striata (60%), nelle ossa (30%) e nella pelle (4-6%). Solo lo zinco epatico può essere in parte mobilizzato in caso di deficit limitato nel tempo, ma non esistono riserve specifiche di zinco, per cui è necessario un apporto regolare con l’alimentazione. Questo minerale, che si trova in alimenti come uova, salumi, formaggi, pesce e latte, è un componente essenziale di numerosi enzimi, molti dei quali sono coinvolti nel metabolismo delle proteine e degli acidi nucleici. 

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