Inutile negarlo: molte persone hanno delle preferenze in fatto di “sesso del bebè”. Ovviamente, la prima speranza di una coppia che decide di avere un figlio è che il piccolo sia sano e che tutto proceda senza intoppi. Spesso, però, c’è anche un desiderio più o meno manifesto: ossia che il futuro nascituro sia maschio o femmina. Ovviamente non c’è modo di scegliere in anticipo il genere del bambino al momento del concepimento. Non esistono, infatti, metodi scientificamente validati utili allo scopo. Tuttavia, secondo la tradizione popolare, ci sarebbero alcune strategie che potrebbero aiutare in questo senso.
La coppia di cromosomi XX identifica un individuo geneticamente femmina, mentre quella XY uno geneticamente maschio. Le cellule riproduttive femminili contengono tutte un cromosoma X, mentre gli spermatozoi possono contenere o il cromosoma X o il cromosoma Y. Per questo il sesso del nascituro dipende dallo spermatozoo maschile.
La letteratura scientifica è molto chiara in proposito: non si può controllare in alcun modo le probabilità di concepire un maschietto o una femminuccia. Eppure c’è chi crede che sia possibile scegliere il sesso del bebè in anticipo. In che modo? Per esempio, programmando il concepimento. Secondo una credenza abbastanza diffusa, infatti, se la donna rimane incinta il giorno prima o immediatamente a ridosso dell’ovulazione avrebbe più chance di dare alla luce una femmina. Anche l’influenza della luna () avrebbe un ruolo importante. Dopotutto, il corpo umano è composto per lo più da acqua, per cui potrebbe subire l’influsso delle fasi lunari esattamente come il mare, e le conseguenti alta e bassa marea. Stando a questa teoria, se la coppia ha rapporti e riesce a concepire nella fase da luna crescente a luna piena avrà una bimba femmina, mentre se il lieto evento si verifica nella fase da luna calante a luna nuova il nuovo arrivato sarà maschio.
Per scegliere il sesso del bebè si potrebbe ricorrere anche al metodo Babydust, ideato dalla ricercatrice Kathryn Taylor, ma non riconosciuto dalla comunità scientifica. Stando alla dottoressa Taylor, chi vuole un maschietto dovrebbe avere due rapporti in corrispondenza dell’ovulazione. La coppia che desidera un fiocco rossa, invece, dovrebbe avere un unico rapporto sessuale nei tre giorni che precedono il picco ovulatorio. Per capire quando si ovula ci si può affidare ai test appositi oppure imparare a conoscere i segnali del proprio corpo.
Secondo alcune teorie, anche l’alimentazione potrebbe aiutare i futuri genitori a “orientare” il sesso del bebè al momento del concepimento. C’è chi sostiene che mangiare molti cibi ricchi di sodio e potassio aumenterebbe le chance di avere un maschietto, mentre mangiare alimenti ricchi di calcio quelle di avere una femminuccia.
Infine, da uno studio, è emerso che le donne più autoritarie e autorevoli hanno più possibilità di dare alle luce dai maschietti, come riportato dalla Società Italiana della Riproduzione.
Fonti / Bibliografia
- SPERMATOZOOLo spermatozoo è la cellula riproduttiva maschile. A partire dalla pubertà i testicoli ne producono grandi quantità attraverso una divisione cellulare
- Fattori implicati nel determinismo del sesso del nascituro - SIdR - Società italiana della riproduzioneFattori implicati nel determinismo del sesso del nascituro