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In assenza di macrofagi, un tipo di globuli bianchi, non possono avvenire il concepimento, ossia l’unione fra ovulo e spermatozoi, e l’impianto dell’embrione nell’utero materno. È la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della University of Adelaide e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.
Non solo cellule di difesa
Fino a oggi si sapeva che i globuli bianchi sono cellule del sistema immunitario, presenti nel sangue e nei tessuti, che hanno il compito di proteggere l’organismo dall’attacco di agenti dannosi, contribuendo a prevenire malattie di vario tipo. Inoltre, si era visto che i macrofagi sono presenti nell’utero e nelle ovaie al momento del concepimento, ma non si conosceva il loro ruolo sulla crescita del feto. Ora, il nuovo studio australiano, rivela una nuova importantissima funzione di queste cellule: contribuire al concepimento e al proseguimento della gravidanza.
La ricerca in laboratorio
Gli autori hanno effettuato una ricerca su alcuni topolini di laboratorio. In un primo momento hanno eliminato tutti i macrofagi presenti nell’utero e nelle ovaie degli animali femmina dopo l’impianto di un embrione. Hanno così scoperto che, senza questi globuli bianchi, l’embrione non riusciva a impiantarsi nell’utero e, quindi, che la fecondazione non andava a buon fine. Secondo gli scienziati, il fallimento era dovuto alla riduzione dei livelli di progesterone (ormone femminile) e di altri fattori di crescita vascolari endoteliali. In un secondo momento, però, hanno aggiunto i macrofagi oppure somministrato progesterone, constatando che così facendo la gravidanza veniva ripristinata.
Già nota l’importanza del sistema immunitario
Già in passato altre ricerche avevano evidenziato l’influenza del sistema immunitario sulla fertilità, soprattutto femminile. Secondo alcuni ricercatori, lo stress cui è sottoposto un organismo impegnato a difendersi da qualche attacco può sopprimere la produzione degli ormoni ovarici.