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Anche i futuri papà contribuiscono alla salute del piccolo prima del concepimento. E tra i corretti stili di vita da adottare anche l’alimentazione ha la sua importanza. In particolare, è raccomandabile che anche il futuro papà assuma l’acido folico nell’alimentazione quotidiana per scongiurare il rischio di aborto o di difetti di nascita. Eh già: per la prima volta, infatti, uno studio ha dimostrato che anche il livello di acido folico del padre (e non solo della madre, come si è ritenuto finora) è importante per un sano sviluppo del bambino.
Lo studio in laboratorio
Questo, perlomeno, è quanto sostiene uno studio della McGill University, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications. Gli esperimenti condotti con i topolini hanno, infatti, permesso di scoprire che un deficit nei folati paterni (ossia di acido folico) aumentava di circa il 30% i difetti alla nascita. Secondo gli scienziati ciò è spiegato dal fatto che le regioni dell’epigenoma dello sperma sono molto sensibili alla dieta e vanno a incidere sulla “mappa epigenomica” che influenza lo sviluppo, il metabolismo e le malattie nella prole sul lungo termine.
Una sostanza fondamentale
L’organismo si serve normalmente di acido folico (vitamnia B9). Questa sostanza contribuisce, infatti, a molteplici funzioni:
– aiuta la costruzione delle cellule: in gravidanza le cellule dell’organismo materno sono sottoposte a un superlavoro legato allo sviluppo del feto.
– previene una particolare forma di anemia detta “megaloblastica”, caratterizzata da globuli rossi più grandi del normale e contenenti poca emoglobina, la sostanza che trasporta ossigeno a organi e tessuti.
– previene malformazioni serie nel feto come la spina bifida: in questo caso va assunto per tutto il periodo periconcezionale (ossia, almeno tre mesi prima e dopo il concepimento).