Concepimento in estate: contrordine, il relax non aiuta la fertilità

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 07/08/2019 Aggiornato il 07/08/2019

Sfatato il mito delle vacanze estive come momento propizio per concepire, complice un maggior relax. La fertilità non ne risente

Concepimento in estate: contrordine, il relax non aiuta la fertilità

Vacanze in arrivo? Spesso è in questo periodo dell’anno che cresce il desiderio di avere un bambino: nel periodo di pausa dal lavoro e di meritato relax molte coppie, lasciando più spazio all’amore, si sentono pronte a diventare genitori. Ma bisogna sfatare un mito: l’estate, e il relax, non aumentano la fertilità. In tutta Europa, infatti, da almeno 20 anni si registra un aumento delle nascite nei mesi estivi. Dal 2015 al 2019 settembre segna un boom: ciò significa che il concepimento maggiore è intorno a Natale, nei mesi freddi, sottolineano dall’Italian College of Fetal Maternal Medicine.

Non è scontato

Il concepimento in estate è legato a situazioni come quelle di coppie giovani che, dopo il matrimonio o in un momento felice, decidono di suggellare l’unione con un viaggio: è vero che nei periodi di maggiore felicità c’è più possibilità di essere fertili, ma per ragioni legate soprattutto alla predisposizione sentimentale. Dunque, se in queste persone aumenta l’interesse ad avere figli, aumenta il numero di rapporti e con essi le probabilità di concepimento. In generale, tuttavia, è un dato di fatto che la maggior parte dei concepimenti avviene intorno al mese di dicembre.

Due settimane di vacanze sono ininfluenti

È appurato da diversi studi che lo stress incide sulla fertilità. Quando il desiderio di un figlio non è esaudito, l’angoscia e la frustrazione generano un elevato livello di stress. Questo stato di ansia induce l’organismo a rilasciare cortisolo, che interferisce con sostanze biologiche responsabili della riproduzione. Non vi è tuttavia, al contrario, nessuna influenza ambientale o correlazione neuroendocrina tra relax e fertilità, perché il primo impiegherebbe troppo tempo per agire sul sistema neuroendocrino, mentre i vacanzieri hanno a disposizione solo dalle due alle quattro settimane. Nell’uomo, per migliorare gli spermatozoi ci vogliono almeno sei mesi, nella donna per riprendere una regolare attività ovulatoria, nel caso in cui lo stress ne abbia determinato una riduzione, può servire anche un anno di vita tranquilla e terapie riequilibranti.

 
 
 

Da sapere!

Le vacanze e il relax non aumentano la fertilità, ma favoriscono la predisposizione ad avere più rapporti sessuali e la disponibilità psicologica ad avere figli.

 

Fonti / Bibliografia

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