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Prima di avere un rapporto non protetto, vai su Internet alla ricerca di un’app che ti rassicuri sui tuoi giorni fertili? Sappi allora che questo non è un metodo sicuro per evitare gravidanze indesiderate.
Usati come sostituti della pillola
Eppure, sempre più spesso, app nate per calcolare i giorni fertili e favorire le gravidanze per le coppie che desiderano dei figli, sono in utilizzate allo scopo contrario, ossia come sostitute della pillola anticoncezionale per fare l’amore senza correre rischi.
Come funzionano
Queste app sono degli indicatori di concepimento che tengono come riferimento le date e la durata del ciclo mestruale; nella realtà, però, non sempre sono affidabili, a detta dei ricercatori della Georgetown University. La maggior parte di queste applicazioni, infatti, non darebbe indicazioni veritiere sui giorni fertili, favorendo, dunque, le gravidanze indesiderate.
Frequenti i falsi negativi
Dallo studio è emerso che solo sei app sarebbero davvero realistiche. “L’efficacia si basa sull’uso di dati registrati dalla donna, che deve tener conto di vari marcatori della fertilità (dalla temperatura basale al peso, dall’inizio del ciclo all’entità e natura delle secrezioni vaginali): non tutte le app però scelgono di monitorare i “segni” giusti, quelli per cui l’evidenza scientifica è più forte. Risultato: sono frequenti i falsi negativi, ovvero giorni fertili classificati come infertili”, spiega la ginecologa Margaret Dunne che ha coordinato lo studio sui “contraccettivi” digitali.
Allo studio l’affidabilità di un’app
Anche nella scelta delle app bisogna, dunque, bisogna stare attenti a trovare quelle più affidabili (la stessa Georgetown University sta iniziando uno studio per valutare l’attendibilità di un’app che potrebbe avere un’affidabilità fino al 98 per cento) e a non contare esclusivamente sui parametri digitali per evitare gravidanze inattese ma di utilizzare i metodi contraccettivi “classici”, decisamente più sicuri.