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Sono trascorsi quasi due mesi da quando, il 27 dicembre 2020, è iniziato il V-Day, ossia è stata avviata la campagna vaccinale contro la polmonite da Sars-Cov-2 per immunizzare contro il Coronavirus. Si è iniziato con gli operatori sanitari, con gli anziani delle Residenze sanitarie assistenziali e in alcune regioni si sta iniziando con le persone di età superiori agli 80 anni. Si proseguirà via via con le altre fasce di età, fino ad arrivare ai ragazzi di 16-18 anni. Non si sa ancora, però, quando sarà possibile somministrare il vaccino per il Covid-19 ai bambini.
Non è vero che ci sono rischi
In effetti si tratta di una situazione anomala, visto che normalmente l’età in cui si inizia il calendario vaccinale corrisponde proprio ai primi mesi di vita. In questa fase, infatti, il sistema di difesa dell’organismo reagisce meglio, creando una più efficiente memoria immunitaria, che in alcuni casi dura tutta la vita e solo qualche volta rende necessari richiami. Nel caso del vaccino per il Covid-19 ai bambini, invece, non è stata seguita questa procedura. Anche per questo si sono diffuse convinzioni sbagliate, per esempio quella che il vaccino contro il nuovo Coronavirus sia pericoloso e quindi non sia opportuno somministrarlo ai più piccoli. In realtà, tutti i vaccini che sono stati approvati dagli enti regolatori Aifa ed Ema rispondono a elevatissimi standard di sicurezza. Sono stati messi a punto più rapidamente perché enti di ricerca, ospedali, università si sono messi a disposizione in una fase di emergenza che richiedeva un grande impegno.
Un farmaco non ancora testato per i piccoli
Il vaccino per il Covid-19 ai bambini, insomma, non è disponibile perché non è stato ancora testato sui più piccoli. I bimbi, infatti, non sono “adulti in miniatura”: il loro organismo funziona in modo diverso rispetto a quello dei grandi, per il diverso assetto ormonale, la distribuzione di tessuto muscolare e adiposo, le reazioni di difesa che si attivano in modo differente. Occorrono, insomma, studi eseguiti specificamente sui bambini: solo a questo punto i più piccoli potranno essere inclusi nella strategia vaccinale contro il Covid-19. Al momento Comirnaty (il vaccino di Pfizer/Bionthec) il primo vaccino approvato da Ema non è raccomandato per i ragazzini di età inferiore a 16 anni. L’azienda però si sta già muovendo per sperimentare un vaccino su una popolazione di età inferiore, esattamente tra i 12 e i 16 anni. Occorrerà ancora del tempo prima che si possa pensare a un vaccino per i bambini di età inferiore ai 12 anni e infine a quelli più piccoli. I vaccini, infatti, secondo la normativa devono prima superare la fase pre-clinica, quindi vanno sperimentati sulla popolazione di riferimento per essere sicuri che siano sicuri e privi di effetti collaterali, oltre che efficaci.
Solo dai due anni in su
Gli esperti auspicano che sia possibile somministrare il prima possibile il vaccino per il Covid-19 ai bambini, perché negli ultimi giorni si è verificato un aumento dei contagi tra i più piccoli. Secondo gli esperti della Società italiana di pediatria i vaccini per i bambini dovrebbero arrivare attorno alla metà del 2022. Più complesso è fare previsioni per i bimbi molto piccoli, al di sotto dei due anni di età. In questa fascia, infatti, il sistema di difesa dell’organismo ha un’attività ancora in via di formazione che richiede studi accurati, perché la risposta anticorpale potrebbe essere inaspettata. Gli esperti tranquillizzano però i genitori, perché la malattia da Covid-19 nei più piccoli ha manifestazioni molto lieve ed è anzi spesso asintomatica. Senza contare che vaccinare le altre fasce di età contribuisce in modo indiretto a proteggere anche i più piccoli, limitando la circolazione del virus.
Fonti / Bibliografia
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- COVID-19 Vaccines | Italian Medicines Agency
- Homepage | European Medicines Agency
- Covid, bambini e ragazzi fuori dalle vaccinazioni. Che rischi ci sono? - Società Italiana di PediatriaL'intervista di Rocco Russo, Responsabile del Tavolo tecnico vaccinazioni della SIP, a sanità informazione