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Da quando poco più di un anno fa è cominciata la campagna vaccinale contro il Sars-Cov2, tutti noi – chi più chi meno – abbiamo “rispolverato” l’importanza dei vaccini per proteggerci dalle malattie. Il vaccino anti-Covid si è, infatti, rivelato un’arma fondamentale per arginare la pandemia. Oltretutto, via via, il suo utilizzo si è esteso a fasce sempre più ampie della popolazione, comprese le donne in gravidanza e i bambini anche piccoli.
Quando devono essere somministrate le dosi di vaccino?
Proprio riguardo le donne incinte, gli esperti hanno di recente scoperto che se è vero che il vaccino anti-Covid produce sempre alti livelli di anticorpi, è altrettanto vero che più si effettua la seconda dose della vaccinazione in prossimità del parto, maggiori sono i benefici in termini di protezione anticorpale. L’efficacia del vaccino anti-Covid raggiunge poi il suo massimo se si effettua la terza dose (cosiddetta dose booster) nel terzo trimestre.
Questa, perlomeno, è la conclusione cui è giunto un gruppo di ricercatori della Weill Cornell Medicine e del New York-Presbyterian Hospital al termine di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Obstetrics & Gynecology.
I ricercatori hanno esaminato i livelli di anticorpi contro la proteina Spike del Sar-Cov2 di 1.400 donne al momento del parto e nel sangue del cordone ombelicale dei loro neonati. In tutte le mamme e nei campioni del sangue cordonale – come del resto gli scienziati si aspettavano – sono stati riscontrati gli anticorpi specifici al momento del parto, ma nelle donne che avevano ricevuto la dose booster nel terzo trimestre i livelli anticorpali rilevati erano molto superiori alla media.
Le donne in gravidanza possono trasmettere il virus?
In questi due anni abbiamo imparato che il Covid-19 non fa sconti a nessuno, e anche le donne in gravidanza sono a rischio di contagio, e sebbene la trasmissione materno-fetale sia rara (sebbene non impossibile), non mancano le complicanze che l’infezione da Covid-19 possono determinare, a cominciare dal parto prematuro al basso peso alla nascita dei piccoli e ad altri esiti avversi. Da qui la raccomandazione degli esperti a tutte le donne in gravidanza a sottoporsi senza timori al vaccino anti-Covid per proteggere se stesse e il bimbo nel pancione. Eppure, da recenti dati della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) emerge che in Italia ben una donna su 4 ha partorito con il Covid. La percentuale delle donne in gravidanza vaccinate è ferma al 55% , contro ben il 45% di non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino. “Il numero di partorienti che arrivano in ospedale e risultano positive al Covid è in crescita”, ha commentato Giovanni Migliore, presidente Fiaso, che ha lanciato un appello ai futuri genitori, ma anche ai medici di medicina generale e ai ginecologi affinché si sensibilizzino sull’importanza del vaccino anti-Covid in gravidanza.
Cosa raccomanda il ministero della Salute?
Il ministero della Salute raccomanda il vaccino anti-Covid alle donne in gravidanza a partire dal secondo trimestre e alle donne che allattano. Per la vaccinazione nel primo trimestre di gravidanza, invece – sebbene considerata comunque sicura – si rimanda al parere del proprio ginecologo per la valutazione dei rischi/benefici, in quanto al momento si sono ancora poche evidenze scientifiche.
Fonti / Bibliografia
- New Study Finds That the Best Time for COVID-19 Vaccination During Your Pregnancy May Be Now | Newsroom | Weill Cornell MedicineCOVID-19 vaccination of expectant mothers elicits levels of antibodies to the SARS-CoV-2 outer “spike” protein at the time of delivery that don’t vary dramatically with the timing of vaccination during pregnancy and thus don’t justify delaying vaccination, according to a study from researchers at Weill Cornell Medicine and NewYork-Presbyterian.
- Vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento