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Obbligo sì, certificazione forse, autocertificazione probabile. È questo in estrema sintesi lo stato dell’arte sul tema vaccini a poco più di un mese dalla riapertura delle scuole. I bambini da 0 a 16 dovranno dunque essere vaccinati per accedere dai nidi alle prime due classi delle superiori, come prevede il decreto Lorenzin che dal luglio scorso ha reso obbligatorie 10 vaccinazioni in queste fasce d’età. Ma è sulla questione della presentazione della certificazione che il caos è totale.
Salta lo slittamento al 2019/2020
Ormai è quasi certo che il decreto Milleproroghe, che contiene due emendamenti (Lega e 5Stelle), distinti ma identici nella sostanza, sullo slittamento all’anno scolastico 2019/2020 per la presentazione della certificazione delle vaccinazioni, non verrà approvato entro domani.
In questo caso, quindi, resta in vigore la circolare dello scorso luglio dei ministri della Salute Grillo e dell’Istruzione Bussetti, che prevede appunto che per la frequenza del prossimo anno scolastico è possibile un’autocertificazione da presentarsi alle scuole. In particolare, precisa la circolare “per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione scolastica, resta valida la documentazione già presentata per l’anno scolastico 2017-2018.
Se il minore non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami e per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (minori 6 – 16 anni), basta una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione. In alcuni casi, varrà anche l’autocertificazione che attesti l’avvenuta prenotazione alla Asl per effettuare le vaccinazioni”.
Tutti contro
I primi a far sentire la loro voce contrariata riguardo la possibilità di far slittare di un anno l’obbligo di certificazione delle vaccinazioni sono stati i medici. Duro è stato l’attacco del professor Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all’università “Vita-salute” San Raffaele di Milano: “Così facendo si mette a rischio la salute dei bambini più deboli e indifesi per ingraziarsi la parte più ignorante e oscurantista del paese” con chiaro riferimento ai movimenti No Vax.
Non meno dura è stata la replica della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnmoceo) che ha detto “no al rinvio di un anno dell’obbligo di presentare i certificati vaccinali per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia e ai nidi. Lanciamo un appello al Parlamento perché rispetti la scienza”. Intanto alcune Regioni sono pronte a ricorrere alla Corte Costituzionale perché la Sanità non è materia esclusiva di competenza dello Stato.
La lettera delle mamme
Nettamente contrarie anche le mamme dei bimbi trapiantati che in una lettera pubblicata sul profilo Facebook “Io Vaccino“, scrivono: “I nostri bimbi sono in una condizione in cui quelle che per tutti voi potrebbero essere “semplici” malattie, per loro rappresentano il rischio di gravi complicazioni e conseguenze molto serie: una varicella o un morbillo, nei nostri bambini, avrebbero effetti devastanti sul fegato trapiantato. Le malattie virali sono molto pericolose per i nostri figli e rappresentano un rischio supplementare che abbiamo il diritto di non correre, perché può essere facilmente evitato… Si vuole veramente giocare con la pelle dei nostri bambini? Noi non ci stiamo. I nostri bambini, tutti i bambini hanno diritto a una protezione che un’autocertificazione non offre, perché non esiste alcuna garanzia di controllo e a scuola si può entrare anche senza”. Per questo, conclude il gruppo di mamme, “ci battiamo, per i nostri bambini e per tutti quelli che hanno diritto di vivere in un ambiente protetto, diritto che lo Stato ha il dovere di garantire. Crediamo fermamente che i nostri bambini abbiano il diritto di sentirsi sicuri e che questo diritto debba essere anche un impegno dello Stato e delle istituzioni”. Insomma, la lunga estate calda dei vaccini è appena cominciata.