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I bambini che hanno la tv in cameretta sono più a rischio degli altri di diventare sovrappeso. Lo sostiene una ricerca effettuata dalla University College di Londra e pubblicata sull’autorevole rivista scientifica Journal of Obesity. Quantificato anche l’aumento di peso: 30 per cento in più per le bambine; 20 per cento per i maschi.
Sotto esame oltre 12.000 bambini
Lo studio inglese ha preso in considerazione 12.556 bambini con lo scopo di identificare i fattori che stanno alla base del sovrappeso nell’infanzia. Numerosi i parametri di cui i ricercatori hanno tenuto conto: tra questi il peso della madre, il tipo di alimentazione seguito dalla famiglia, il peso del bambino a tre anni. Quest’ultimo dato è servito a comprendere se il sovrappeso di alcuni partecipanti fosse realmente causato dall’eccessiva permanenza davanti alla televisione, quindi dalla vita sedentaria, e non il contrario. Se cioè non fosse, invece, un’eventuale obesità sviluppata nei primi anni di vita a indurre il bambino a stare molto davanti alla sua tv, visto che i chili di troppo rendono i giochi di movimento poco allettanti.
I risultati non lasciano dubbi
Al termine della ricerca si è appurato che un bambino di 7 anni in possesso di una televisione personale ha maggiori probabilità rispetto ai coetanei, a parità di fattori favorenti, di aumentare di peso più del dovuto. “Non potrebbe essere diversamente – afferma il dottor Leo Venturelli, pediatra di famiglia – in quanto avere un accesso libero al piccolo schermo suggerisce al bambino di trascorrervi davanti molte ore, a discapito dell’attività fisica che, se svolta regolarmente, è un efficace mezzo per controllare l’aumento di peso”. Ma c’è di più: spesso la tv in cameretta induce il bambino a mangiare parecchio fuori pasto, e non sempre si tratta di spuntini sani, a base di frutta o verdura, ma di merendine e bibite zuccherate. “Per finire – conclude il pediatra – anche sotto il profilo esclusivamente psicologico la tv in cameretta è sconsigliabile. Il pericolo è che il bambino finisca per trovarsi spesso tutto solo a guardare i programmi, mentre sarebbe opportuno che un adulto gli stesse sempre vicino, per aiutarlo a non subire passivamente e acriticamente tutto quello che viene trasmesso”.