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Se ne è parlato all’ultimo congresso nazionale della Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale): i bambini prendono troppi antibiotici. Colpa dei genitori, che spesso ricorrono a questi farmaci in modo autonomo e frettoloso, senza consultare il medico? Colpa degli specialisti, che li prescrivono con troppa facilità? Per fare luce sulle cause di questo fenomeno e cercare di contrastarlo, sono state presentate nuove raccomandazioni riguardo l’impiego razionale degli antibiotici nelle infezioni delle vie aeree nei bambini.
I farmaci più usati dai bambini
Dai dati emerge che gli antibiotici sono i farmaci più utilizzati nei bambini, soprattutto negli ambulatori: l’88,7% delle prescrizioni viene realizzato dal pediatra o dal medico di famiglia e, di queste, oltre il 33% interessano bambini sotto i 6 anni. Gli antibiotici vengono somministrati soprattutto per il trattamento delle infezioni respiratorie (otiti, bronchiti, sinusiti). Tra i vari fattori alla base di questo abuso ne spiccano due: la difficoltà, in molti casi, nel raggiungere una diagnosi microbiologica dell’infezione e le pressioni da parte dei genitori sul medico.
Sbagliato abusarne
Quando si utilizza una terapia antibiotica, sottolineano i pediatri, non bisogna sottovalutare le eventuali reazioni avverse, come un netto aumento del fenomeno delle resistenze batteriche. Queste sono associate proprio a una prescrizione di antibiotici eccessiva o sbagliata, per esempio per malattie non causate da batteri (come l’influenza), in dosi scorrette e per periodi di tempo non adeguati. In pratica, i batteri diventano insensibili ai farmaci, rendendo inefficaci le cure e pericolose anche malattie normalmente non problematiche.
I batteri più duri a morire
Secondo i dati emersi nel corso della Consensus Conference, l’Italia risulta tra i Paesi europei con i livelli più elevati di antibiotico-resistenza, soprattutto verso lo Streptococco, lo Stafilococco, l’Enterococco, l’Escherichia, la Klebsiella e la Pseudomonas.