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Uno studio dell’University College di Londra, pubblicato sulla rivista Pediatrics, ha dimostrato che la probabilità di sviluppare malattie di lunga durata arriva fino al 70% nei cinquantenni che hanno subito traumi infantili.
Gli effetti delle violenze
In particolare, i bambini vittime di violenza o che hanno subito degli abusi hanno meno probabilità di essere proprietari della casa in cui vivono, dato che sottolinea una stretta correlazione tra abuso e “fallimento” in ambito professionale. Gli effetti dei traumi infantili, quindi, interverrebbero anche nell’ambito lavorativo.
L’analisi su 8.000 persone
Lo studio è stato condotto su oltre 8mila cittadini britannici. I parametri utilizzati nell’indagine valutavano gli abusi psicologici, sessuali e fisici, gli abbandoni e l’aver vissuto un clima di violenza in famiglia. Il punto di arrivo dei 50 anni è stato scelto perché in genere a quell’età si raggiunge il guadagno massimo e se sono presenti difficoltà economiche è molto più probabile che ci siano problemi di salute di una certa importanza.
Lettura e matematica da potenziare
La ricerca ha evidenziato che i bambini abusati o vittime di violenza avevano più difficoltà a scuola, soprattutto nelle abilità matematiche e nella lettura. Come afferma l’autrice dello studio, la dottoressa Snehal Pinto Pereira dell’UCL Great Ormond Street Institute of Child Health, “questi risultati suggeriscono che i bambini maltrattati si trovano ad affrontare situazioni di svantaggio socio-economico. Questo è importante perché tale svantaggio potrebbe a sua volta influenzare la loro salute e anche quella dei loro figli”. Tuttavia, i dati rivelano che questo “destino” viene mitigato se i bambini riescono, nonostante una situazione difficile in famiglia, a sviluppare competenze solide in matematica e lettura. Questa conclusione suggerisce che il potenziamento di queste capacità possa essere un ottimo antidoto contro gli effetti delle violenze sulla futura vita dei piccoli.