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Corse sulla battigia, saltelli fra le onde, arrampicate in alta quota: in genere, l’estate è una stagione particolamente intensa per i bambini e i ragazzi, che in vacanza tendono a essere più attivi del solito. Di conseguenza, corrono un rischio più elevato del normale di incappare in qualche problema neuromuscolare. Tallonite in primis. Si tratta, infatti, di un disturbo frequente in chi pratica molto sport. Ma con le giuste accortezze può essere risolto senza conseguenze.
Dolore al calcagno
La tallonite, chiamata anche malattia di Sever-Blanke-Haglund, è una condizione che può colpire uno o entrambi i piedi e che si manifesta con la comparsa di un tipico dolore sotto al calcagno. Alla base c’è un accrescimento osseo del calcagno particolarmente rapido, che va a sovrastare quello di muscoli e tendini. “Quindi, proprio i tendini, che divengono relativamente più corti, stringono l’area attorno al calcagno e sottopongono la zona di inserzione del tendine d’Achille a maggiori stress, rendendola meno flessibile e più facilmente infiammabile” ha spiegato Guido La Rosa, responsabile dell’Unità operativa di ortopedia dell’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Più colpiti i maschi
La tallonite è frequente soprattutto nei bambini maschi di 8-10 anni. I più soggetti al problema sono i bambini che praticano attività sportive, specie quelle che prevedono molti salti. Gli sport più a rischio? Calcio, ginnastica, danza. Anche il sovrappeso rappresenta un fattore predisponente importante: infatti, comporta una pressione eccessiva a livello dei piedi e del calcagno.
Serve il riposo
Solitamente, in presenza di una tallonite, il pediatra consiglia molto riposo. Infatti, il dolore peggiora quando si sta in punta di piedi, mentre si risolve appunto con il riposo. Molto indicate anche le applicazioni di ghiaccio. In caso di necessità, può essere consigliabile ricorrere a farmaci antidolorifici, come il paracetamolo, per qualche giorno. “Può essere utile anche l’uso di talloniere morbide antishock. Il dolore può tuttavia recidivare quando si torna alla normale attività fisica soprattutto se persiste la condizione di sovrappeso” aggiunge l’esperto.
Nuoto in alternativa
Se nonostante tutte le precauzioni, la tallonite non migliora e, anzi, il dolore si protrae anche per cinque-sei mesi, è bene interrompere l’attività sportiva. Al massimo, si può concedere al bambino qualche lezione di nuoto a bassa intensità. Il problema, in genere, scompare da solo al termine dell’accrescimento, intorno ai 15 anni.