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La sclerosi multipla potrebbe essere collegata al sovrappeso infantile. Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista medica Neurology. Altri studi in passato avevano individuato nello sviluppo precoce una maggiore probabilità di ammalarsi di sclerosi multipla da adulti.
Una malattia degenerativa
La SM, o sclerosi multipla, è una malattia degenerativa che comporta la perdita di mielina in diverse aree del sistema nervoso centrale, provocando lesioni gravi. Il processo di demielinizzazione si evolve passando da una fase infiammatoria iniziale a una cronica, da cui deriva la parola “sclerosi”. Le cause di questa malattia sono in parte ancora sconosciute, ma gli studi evidenziano una combinazione di fattori genetici e ambientali.
Sovrappeso un bambino su 4
Il sovrappeso infantile è un problema di rilevanza sociale che colpisce in media 1 bambino su 4 nei Paesi occidentali. La causa principale è l’eccessiva e cattiva alimentazione, strettamente collegata a scarsa attività motoria e fattori genetici. Secondo la McGill University di Montreal, in Canada, la sclerosi multipla sarebbe da attribuire al legame con l’Imc, ovvero l’indice di massa corporea. Gli studiosi hanno preso in esame 329.245 donne e 372 varianti genetiche collegate all’età del primo ciclo mestruale. Poi hanno preso in considerazione un altro studio con 14.082 partecipanti malati di SM e 26.703 soggetti sani, per verificare se l’età della pubertà potesse essere associata a una maggiore probabilità di ammalarsi.
Servono ulteriori studi
Dall’analisi dei risultati è emerso che lo sviluppo precoce è legato a un rischio maggiore di sclerosi multipla, un legame condizionato dalla massa di grasso corporeo al momento dello sviluppo. Ma – come spiega J. Brent Richards, primo autore dello studio – sono indispensabili altre ricerche per capire se perdendo chili da bambini possa contribuire a diminuire il rischio di ammalarsi di sclerosi multipla da adulti.