Sonno disturbato: fino al 21% dei bimbi russa di notte

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 17/06/2016 Aggiornato il 17/06/2016

Pronte linee guida per la prevenzione e il trattamento odontoiatrico del russamento e della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno

Sonno disturbato: fino al 21% dei bimbi russa di notte

Scarsa resa scolastica, sonnolenza diurna, problemi comportamentali, deficit di crescita staturale, enuresi notturna, ma anche cefalea mattutina e aumentato rischio di otiti fino ad arrivare – nei casi più gravi – a un maggior rischio di sviluppare patologie cardiovascolari: sono queste, in sintesi, le conseguenze dell’apnea ostruttiva nel sonno nei bambini quando non viene adeguatamente trattata. È quanto emerge dalle “Linee guida nazionali per la prevenzione e il trattamento odontoiatrico del russamento e della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno in età evolutiva” recentemente approvate dal Consiglio Superiore di Sanità.

Che cosa sono le apnee ostruttive

L’apnea ostruttiva nel sonno (nota anche con la sigla Osas, dall’inglese Obstructive sleep apnea syndrome) è una condizione caratterizzata da ripetuti episodi di completa o parziale cessazione del flusso d’aria attraverso le vie aeree superiori durante il sonno (condizioni note rispettivamente come “apnea” e “ipopnea”), e può interessare sia gli adulti sia i bambini. Il sintomo più caratteristico ed evidente è il russamento: in campo pediatrico la percentuale di piccoli che russano “spesso” o “ogni notte” (cosiddetti “russatori abituali”) varia dal 3% al 21%.

Perché si russa

“Il russamento – si legge nel documento – è il rumore generato dalla vibrazione dei tessuti molli oro-faringei; tale rumore è una conseguenza della turbolenza del flusso aereo, dovuta a una riduzione del calibro delle vie aeree”.

Sbagliato sottovalutare il problema

Secondo gli esperti è bene prestare attenzione all’eventuale presenza di respirazione disturbata durante il sonno dei propri figli: sebbene, infatti, in assenza di eventi ostruttivi significativi il russamento nei bambini possa essere considerato “benigno”, quest’ultimo può essere comunque causa di microrisvegli e frammentazione del sonno che, a loro volta, possono comportare sintomi diurni come irritabilità, deficit dell’attenzione, iperattività e sonnolenza.

Il ruolo dell’odontoiatra

Poiché è possibile ipotizzare un legame tra respirazione prevalentemente orale, russamento e apnee ostruttive nel sonno, si legge nel documento, è molto importante il ruolo dell’odontoiatra che “in virtù dei controlli periodici di sua competenza, può riconoscere il russamento e l’Osas e intervenire terapeuticamente con l’applicazione di dispostivi orali”.

 

 

 

 

 
 
 

In breve

I SEGNALI DA OSSERVARE

L’odontoiatra nell’effettuare la diagnosi deve valutare la forma della testa e del viso, la modalità di respirazione orale, l’eventuale presenza di volto allungato, di mento piccolo e retruso, di affollamento dentale e di palato alto e stretto.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo la vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia, varicella il bambino è contagioso?

04/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dott.ssa Elena Bozzola

Chi si vaccina contro morbillo, parotite, rosolia non trasmette ad altri la malattia per cui è stato vaccinato. Una eccezione è rappresentata invece dalla vaccinazione contro la varicella.   »

Bimba di sei mesi che non vuole la pappa: che fare?

04/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

All'inizio dello svezzamento non è raro che il bambino si dimostri diffidente o, addirittura, ostile nei confronti dei cibi nuovi. Per aiutarlo ad apprezzarli occorrono pazienza e qualche piccola strategia.   »

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Fai la tua domanda agli specialisti