Argomenti trattati
I piccoli possono stare al sole? È la domanda che si fanno tutte le mamme… I dermatologi rispondono “sì”, a patto che la loro pelle sia sempre protetta dai solari per bambini e che vengano prese le giuste precauzioni.
Il sole fa bene
È importante innanzitutto sapere che il sole fa bene ai piccoli: stimola l’organismo a produrre la vitamina D, indispensabile per far sì che il calcio introdotto con gli alimenti si fissi alle ossa rendendole più elastiche e forti e permettendo una crescita sana dell’apparato scheletrico. In più modula in senso positivo l’umore, migliora il sonno, stimola il sistema immunitario rendendo più forti e “disinfetta” la pelle migliorando gli eczemi, la crosta lattea e la dermatite atopica.
Ma può fare anche danni
Prendere il sole può avere però anche un risvolto negativo, soprattutto se senza solari per bambini, con il rischio scottature e non solo. La pelle dei piccoli infatti è molto sottile e poco protetta dai raggi Uv perché non ha ancora sviluppato la capacità di produrre melanina, il pigmento che colora la cute e che funziona come barriera protettiva contro le radiazioni.
Solo con protezione
I piccoli, sopra l’anno di età, possono stare quindi al sole ma nelle ore meno calde e soprattutto con la protezione dei solari per bambini che offrono uno schermo contro i raggi limitando il rischio di scottature e contrastando i danni profondi al Dna cellulare provocati dai raggi Uva e Uvb.
I migliori per i piccoli sono quelli studiati per loro
Ma quali sono i solari giusti per i bimbi? Innanzitutto quelli specifici per loro che combinano in genere filtri fisici e filtri chimici (i primi sono sostanze come il biossido di titanio in grado di riflettere la radiazione solare, i secondi sono molecole che assorbono l’energia solare e la restituiscono a un più basso livello energetico) per offrire massima protezione alla cute sottile e fragile dei bambini.
Senza elementi allergizzanti
Altra caratteristica dei solari per i piccoli è quella di limitare al massimo la presenza di sostanze potenzialmente allergizzanti come il profumo e di arricchire la formula con principi attivi addolcenti e lenitivi come l’aloe, la vitamina B5, l’acqua termale, il bisabololo.
Con protezione alta e piacevoli da applicare
Il giusto fattore di protezione? Quello più alto, il 50+, per contenere al massimo il rischio di scottature. Solo a fine stagione se il bimbo ha una pelle che si è irrobustita e leggermente scurita si può scendere a un fattore 30. Oltre che efficaci, i solari per i piccoli devono essere anche piacevoli e pratici da applicare, con consistenze delicatissime che non lasciano traccia, non appiccicano e non attirano la sabbia neppure se i bimbi si rotolano sul bagnasciuga.