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Il bambino fa fatica ad addormentarsi e di notte dorme male, è agitato e soggetto a diversi risvegli? La colpa potrebbe essere dell’uso di smartphone e tablet prima della nanna. In realtà, che il ricorso a questi dispositivi la sera non sia benefico per il sonno di bambini e ragazzi è risaputo. Ora però, un nuovo studio fornisce ulteriori elementi su cui riflettere.
Dai 5 ai 17 anni
Lo studio che ha confermato la pericolosità di smartphone e tablet prima di andare a dormire è stato condotto da un team di ricercatori statunitensi, dell’University of Colorado at Boulde, e pubblicato sulla rivista medica Pediatrics. Ha coinvolto un gruppo ampio di bambini e ragazzi fra i 5 e i 17 anni. Tutti sono stati invitati a rispondere, da soli o con l’aiuto dei genitori a seconda dell’età, a questionari relativi alle abitudini serali e notturne. In particolare, è stato chiesto loro di riferire se e come utilizzavano i dispositivi elettronici prima di andare a letto e come era il loro riposo notturno. Inoltre, gli autori hanno analizzato le caratteristiche di questi ritrovati di ultima generazione. Lo scopo era capire in che modo l’uso di smartphone e tablet possa interferire con la qualità del sonno.
I dispositivi elettronici sono 3 volte pericolosi
Dall’analisi dei risultati è emerso che il 60% dei ragazzi presi in esame andava a letto con il cellulare e il 45% lo usava come sveglia. Non solo. Si è visto che oltre il 90% andava a letto tardi e dormiva poco e male. Gli autori hanno concluso che lo schermo di smartphone e tablet disturba il sonno e riduce le ore di riposo. Per almeno tre ragioni.
- Emette una luce e una lunghezza d’onda che influiscono sui ritmi circadiani e la fisiologia del sonno. In particolare, abbassa in modo drastico il livello di melatonina, l’ormone che favorisce il sonno e il rilassamento.
- In genere i contenuti trasmessi sono troppo stimolanti, soprattutto nel caso dei videogiochi.
- I bambini e ragazzi possono facilmente usare smartphone e tablet anche quando sono a letto, di nascosto dai genitori, sottraendo minuti preziosi al sonno.
I piccoli sono i più vulnerabili
I più a rischio sono i bambini piccoli. “I loro occhi non sono completamente sviluppati e sono molto più sensibili agli stimoli esterni” hanno spiegato gli autori.