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La sindrome di Down, oggi, fa meno paura rispetto al passato. In termini statistici, colpisce circa un bambino su 1.000. Ma sia l’aspettativa di vita, sia la qualità della stessa sono in netto miglioramento. Infatti, sebbene i bambini affetti da sindrome di Down siano più soggetti ad alcune malattie, rispettando il calendario dei controlli, il rischio diminuisce notevolmente.
Aiuti mirati
Inoltre, grazie a una maggiore informazione e a una cultura più diffusa, i bambini con sindrome di Down oggi possono usufruire di aiuti mirati, che consentono loro di condurre una vita attiva, soddisfacente e il più possibile serena dal punto di vista sia scolastico, sia sociale.
Casi in calo
Nonostante la diffusione ancora alta di questa anomalia cromosomica (è ormai stato ampiamente dimostrato che con l’avanzare dell’età della futura mamma), l’incidenza è in netta diminuzione, grazie alla capillarità con cui ci si sottopone alle indagini prenatali e sempre alla maggiore informazione.
Quali conseguenze
La “sintomatologia” della sindrome di Down consiste in ipotonia articolare, aspetto peculiare del viso e del capo, mani piccole e collo dalla caratteristica forma. A livello di salute, chi è affetto da sindrome di Down ha una cardiopatia congenita, a volte accompagnata da malformazioni a livello gastroenterico e a una variabile disabilità intellettiva. Purtroppo la sindrome si accompagna spesso anche a deficit dell’apparato uditivo o neurologici in genere, nonché a un sistema immunitario più debole.
Qualità della vita
La qualità della vita di chi è affetto da sindrome di Down è oggi in miglioramento grazie agli sviluppi in ambito medico-scientifico. L’evoluzione della sindrome di Down può anche coincidere con il rischio aumentato di incorrere in forme di leucemia o di contrarrre l’Alzheimer precocemente. Con gli screening periodici e dedicati, però, è possibile arginare anche questo tipo di rischi. La vita di chi è affetto da questa sindrome è in costante miglioramento grazie a nuovi strumenti utili a colmare e migliorare le abilità cognitive e motorie, nonché l’autonomia e l’indipendenza.