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In inglese si chiama Dry eye syndrome (Des, ovvero sindrome dell’occhio secco) e sta conoscendo una crescita esponenziale in tutto il mondo, tanto da essere considerata dall’Organizzazione mondiale della sanità tra i disturbi più sottovalutati della società moderna. Sotto accusa l’uso sempre più massiccio e diffuso, a tutte le età, di tablet e smartphone, oltre che della televisione.
Importante la prevenzione
Per sensibilizzare la popolazione alla prevenzione e alla cura della sindrome dell’occhio secco è stata promossa una campagna di prevenzione e cura dal Cios, il Centro italiano occhio secco di Milano in collaborazione con la Clinica oculistica dell’università dell’Insubria di Varese e con il patrocinio di Comune di Milano, Asst dei Sette Laghi e Soi, Società oftalmologica italiana. Oltre al Cios la campagna ha coinvolto centri ospedalieri di Catania, Napoli, Roma, Milano e Varese.
Attenzione ai bambini
Come spiega l’American Academy of Pediatrics, l’uso prolungato e indifferenziato di smartphone o tablet può causare con una certa facilità l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco nei bambini. Questo accade perché, come spiegano gli oftalmologi, normalmente sbattiamo le palpebre 15 volte al minuto, mentre quando usiamo a lungo i nuovi strumenti digitali come il pc o guardiamo molto la televisione, l’occhio sbatte la metà delle volte necessarie, con le conseguenze dell’eccessiva evaporazione e ridotta produzione del liquido lacrimale.
Poche lacrime
I sintomi della sindrome dell’occhio secco sono arrossamento, prurito, bruciore, sensazione di ‘sabbia’ o corpo estraneo, ipersensibilità alla luce, vista offuscata, dolore. Dietro al disturbo c’è la scarsità di liquido lacrimale. Le cause possono essere congenite, involutive (come l’età avanzata) o acquisite, come l’eccessivo inquinamento dell’aria (in particolare da ossido di azoto e Pm10), l’assunzione di alcuni farmaci, l’abuso di lenti a contatto e l’uso prolungato di dispositivi con lo schermo retroilluminato come tablet, pc, smartphone e tv, che sempre più spesso prosciuga la vista di bambini e adolescenti.