Scuse dei bambini: obbligarli non serve a nulla

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 06/02/2019 Aggiornato il 06/02/2019

I bambini sono in grado di capire quando il pentimento è sincero. Per questo, forzarli a chiedere scusa è inutile: solo se il perdono è sentito funziona

Scuse dei bambini: obbligarli non serve a nulla

Sono tantissime le volte in cui mamma e papà si trovano a far da pacieri nei bisticci che immancabilmente “scoppiano” fra i bambini mentre giocano insieme. Se qualche volta i genitori decidono di non intervenire, lasciando che se la vedano da soli, altre, invece, cercano invece di fare da arbitri, obbligando i piccoli litiganti a chiedere scusa. Nulla di più inutile: secondo uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università del Michigan, infatti, quando le scuse dei bambini sono forzate non servono a nulla.

Dai quattro ai nove anni

La ricerca ha riguardato un gruppo di bambini fra i quattro e i nove anni. Tutti sono stati invitati a osservare tre diversi scenari: uno raggruppava casi in cui le scuse dei bambini erano spontanee, sincere e sentite, uno casi in cui erano obbligate e l’ultimo in cui erano volute ma mediate grazie all’intervento di un adulto. Gli autori hanno osservato le reazioni dei piccoli volontari a ogni scena e hanno chiesto loro di commentarle. Lo scopo era capire se erano in grado di capire la differenza fra i diversi tipi di scuse dei bambini.

Il pentimento funziona se sincero

Dall’analisi dei risultati è emerso che per i piccoli le scuse dei bambini non sono tutte uguali. Nello studio, infatti, i bimbi sono stati in grado di distinguere già dai quattro anni chi era realmente pentito e chi no. Non solo. Hanno anche dichiarato che le scuse più efficaci erano quelle di chi mostrava davvero rimorso e pentimento, indipendentemente dalla spontaneità del gesto.

Come comportarsi

Gli studiosi hanno concluso che se il bambino che commette l’offesa non ha il tempo e il modo di comprendere la sofferenza che il suo gesto ha causato nei suoi amici perché obbligato velocemente a chiedere scusa, questi ultimi non vedranno le sue scuse come valide. I genitori che vogliono aiutare il figlio a crescere e migliorare la situazione devono agire diversamente. “Bisogna fare in modo che il bambino capisca perché l’altro si è offeso e attendere che sia davvero pronto a dire “mi dispiace”. Solo allora ha senso procedere con le scuse” hanno commentato gli autori.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Per aiutare un bambino che si è comportato male a capire che quanto ha fatto è sbagliato non bisogna obbligarlo a chiedere scusa. Meglio aspettare che si calmi e smetta di fare i capricci e poi spiegargli come si sente il suo amichetto e perché.

 

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