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Nella scuola ai tempi del coronavirus le lezioni sono riprese da poche settimane, eppure si contano già migliaia di casi tra studenti e insegnanti, molte classi sono in quarantena e alcuni istituti chiusi. Il Ministero aveva messo in conto questa situazione e già dalla fine di agosto circolavano regole su come gestire eventuali episodi di contagio. Secondo gli esperti, l’attenzione deve restare alta, soprattutto adesso che è in arrivo la stagione fredda, quindi con la diffusione dell’influenza sarà ancora più complesso distinguere tra questa e Covid-19.
L’importanza delle regole di sicurezza
Gli esperti raccomandano l’importanza di sottoporsi al vaccino contro l’influenza, perché immunizzandosi contro questa eventuali sintomi come tosse, febbre e malessere sarebbero collegati subito a infezione da coronavirus e quindi trattati i mondo mirato. Inoltre, è essenziale rispettare le misure di sicurezza come il distanziamento di almeno un metro, l’uso della mascherina al chiuso e anche all’aperto. Essenziale è anche l’igiene delle mani attraverso un lavaggio prolungato e l’utilizzo di disinfettante specifico. Queste precauzioni vanno osservate perché, secondo l’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici – Waidid, 8 bambini su 10 non manifestano sintomi quando contraggono il Covid-19, quindi è difficile isolare un caso che può, a sua volta, contagiare altre persone.
Basso rischio di contagio
Il rischio di diffusione da bambino a bambino è piuttosto bassa e anche la trasmissione da bambino ad adulto è rara, secondo quando sostenuto da uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics che mette in evidenza come nei bambini la suscettibilità all’infezione da Sars-CoV-2 sia dimezzata rispetto agli adulti e come essi non ricoprano un ruolo di rilievo nella circolazione del nuovo coronavirus. Nelle prime settimane di emergenza, la scorsa primavera, si pensava che i bambini potessero essere, come precedentemente dimostrato per l’influenza, tra le principali cause di diffusione della malattia. Gli studi, però, ci hanno permesso di dimostrare che non è così: andare a scuola ai tempi del coronavirus insomma non dovrebbe costituire un pericolo per la salute globale, anche se i casi sono aumentati. Vanno adottate alcune precise precauzioni, come da zero a sei anni la misurazione della temperatura in caso di sintomi acuti. In presenza di febbre che si accompagna a sintomi respiratori o gastrointestinali, sono indispensabili la velocità e le “tre T”: testare, tracciare e trattare. Il raffreddore da solo non può essere motivo sufficiente per allontanare un bambino dalla comunità scolastica.
L’impatto sulla psiche dei più giovani
Osservare le regole è importante non solo per la salute fisica, ma anche per quella psichica, evitando che le scuole richiudano. Un’indagine italiana condotta su un campione di 2.064 studenti tra gli 11 e 19 anni rivela che angoscia e tristezza sono stati avvertiti nel 75 per cento dei casi, mentre sono mancati il senso di comunità e la possibilità di svolgere attività sportive a scuola. Ansia e agitazione hanno colpito quasi il 40 per cento degli intervistati, mentre oltre il 27 per cento ha sviluppato sintomi di ansia per timore di non riuscire a stare dietro allo studio. La chiusura della scuola ai tempi del coronavirus ha, inoltre, provocato disturbi del sonno: il 43 per cento delle femmine ha dormito meno, mentre quasi un quarto dei maschi riusciva ad addormentarsi solo molto tardi. Il senso di affaticamento era più frequente nelle femmine rispetto ai maschi e nel gruppo di 14-19 anni. Per tutte queste ragioni è importante impegnarsi per fare in modo che le scuole non incorrano in giorni di chiusura per Covid-19.
Fonti / Bibliografia
- WAidid – World Association for Infectious Diseases and Immunological DisordersWAidid has social and philanthropic purposes and its mission is to promote scientific research and information with regard to infectious diseases and immunological disorders.
- Debates Around the Role of School Closures in the Coronavirus 2019 Pandemic—Reply | JAMA Pediatrics | JAMA NetworkIn Reply In the first weeks of the new coronavirus disease 2019 (COVID-19) pandemic, it was presumed that children could be, as previously shown for